TRIESTE – Martedì 22 agosto il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Trieste ha proceduto alla distruzione definitiva di 2.149 panetti di cocaina, parte delle 4,3 tonnellate di stupefacente sequestrato tra il 2021 ed il 2022 durante l’“Operazione Geppo 2021”, che aveva portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 38 persone, in Italia, Colombia e vari paesi europei, oltre che al sequestro di circa 2 milioni di euro in contanti. Imponente il servizio di sicurezza predisposto dalle fiamme gialle per il trasporto del narcotico, portato presso l’inceneritore del capoluogo giuliano per essere definitivamente eliminato: un sistema di protezione che ha visto coinvolti anche mezzi navali del Corpo oltre che staffette con colori d’istituto e personale specializzato in scorte.
L’attività di smaltimento segna le fasi finali dell’importante azione investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che aveva visto gli uomini della Gdf di Trieste portare a termine un’operazione eccezionale, non solo per la quantità dello stupefacente sequestrato, ma soprattutto per il numero di consegne controllate portate a termine: ben 19 operazioni “sotto copertura” eseguite fra il maggio 2021 ed il maggio 2022, in cui i finanzieri erano riusciti ad inserirsi nei gangli delle organizzazioni criminali coinvolte.
L’attività aveva permesso, oltre al sequestro dello stupefacente che sul mercato avrebbe reso tra i 240 ed i 500 milioni di euro, l’arresto di esponenti di spicco della criminalità organizzata calabrese e del noto Clan del Golfo in Colombia, spietato gruppo paramilitare dedito alla produzione ed al traffico di cocaina a livello globale. Rimarranno a disposizione dell’autorità giudiziaria solo piccole percentuali di campioni, necessari nelle fasi processuali che dovranno ancora svolgersi.
Sono ormai 23 gli imputati nei cui confronti sono state emesse condanne a pene detentive significative (comprese fra i quattro anni e mezzo di reclusione ed i nove anni di reclusione, in gran parte a seguito di giudizio abbreviato); per 11 di tali soggetti le condanne sono già divenute irrevocabili