Anche ad agosto il comparto oleario registra un’importante ascesa dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda la piazza di rilevazione di Bari, che si contraddistingue per un più marcato incremento dei valori per le produzioni con acidità sotto lo 0,4%. Solo lieve, invece, risulta l’aumento dei prezzi per l’olio di sansa di oliva raffinato. Lo rivela la Borsa merci telematica italiana.
Nel dettaglio, si rileva un +3,7% per l’olio extravergine di oliva con acidità max 0,8%; un +8,9% per l’olio extravergine di oliva con acidità max 0,6%; un +7,2% per l’olio di oliva lampante e un +0,9% per l’olio di sansa di oliva raffinato, confermando sostanzialmente il trend dello scorso mese di luglio. Con riferimento invece al dato tendenziale – confronto tra agosto 2023 e agosto 2022 – gli andamenti rilevati mostrano un +82,7% (era +59,7% a giugno) per il dato dell’extravergine 0,8%; un +88,1% (era +66,7% a giugno) per il dato dell’extravergine 0,6%; un +77,6% (era +63,9% a giugno) per l’olio di oliva lampante e un +15,4% (era +12,5% a giugno) per l’olio di sansa di oliva raffinato. Il mercato, pertanto, continua a fornire riscontri di particolare significatività sul fronte dei prezzi, sempre sospinto da un contesto internazionale, in particolare spagnolo, che persevera nell’assecondare una salita dei valori di scambio.
Così come appare molto importante anche il dato tendenziale, con valori che oscillano, per l’extravergine, tra l’82% e l’88% di variazione rispetto ad un anno fa. I prezzi del mercato italiano, infatti, hanno continuato a crescere sino a sfiorare, in queste prime settimane di settembre, i 9,50 €/kg
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