Con i prezzi del cibo saliti del +10% nel 2023 e le tensioni internazionali sul commercio e sulle quotazioni, il potenziamento dei fondi del Pnrr da investire sulla produzione agroalimentare è strategico per fermare le speculazioni nel carrello della spesa, ridurre la dipendenza dall’estero dalle importazioni, tagliare i costi dell’energia con il fotovoltaico sulle stalle e cascine e sostenere i trasporti con gli investimenti nella logistica. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione della cabina di regia del Pnrr a Palazzo Chigi con il Governo nel commentare positivamente l’incremento delle risorse per il settore, in attesa del via libera dall’Europa.
L’agroalimentare Made in Italy ha dimostrato concretamente la propria capacità di saper cogliere l’opportunità del Pnrr con richieste di investimenti per i contratti di filiera superiori alla dotazione – sottolinea Prandini – e l’incremento dei fondi va nella direzione auspicata di aumentare la produzione in settori cardine, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura e “raffreddare” il carovita che pesa sulle tasche degli italiani e sui costi delle imprese. Un’occasione unica, che non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore
In tale ottica gli interventi sui contratti di filiera sono fondamentali per lo sviluppo di prodotti 100% italiani per garantire la sovranità alimentare del Paese, dare opportunità di lavoro e far crescere l’agroalimentare Made in Italy, in un contesto di grande instabilità internazionale, anche rispetto all’aumento dei tassi da parte della Bce che rischia di frenare gli investimenti delle imprese.
Ma è importante anche l’aumento delle risorse per la logistica per ridurre il gap competitivo dell’Italia dove l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada ed è sempre più soggetto all’aumento dei prezzi di benzina e gasolio. Senza dimenticare – continua Prandini – l’importanza di finanziare un piano invasi nazionale in grado di stoccare l’acqua quando è in eccesso per poi redistribuirla quando serve e la necessità strategica di semplificare i decreti attuativi delle diverse misure e potenziare le strutture amministrative per tagliare in modo significativo i tempi di risposta e attuazione dei vari bandi.
Ma per tagliare i costi dell’energia e contribuire a ridurre il deficit energetico del Paese sono fondamentali – afferma Prandini – gli investimenti per il fotovoltaico su tetti di stalle e cascine azzerando il consumo di suolo, con già migliaia gli agricoltori che stanno partecipando al secondo bando con un vero e proprio boom di domande.
Per combattere i cambiamenti climatici e sostenere la svolta green delle produzioni agricoli nazionali è fondamentale – conclude il presidente della Coldiretti – lo sviluppo dell’agricoltura di precisione con droni, robot, satelliti e ripristinando il valore del credito di imposta 4.0, una leva utile anche per spendere le risorse non utilizzate.