ORNAGO – Forte preoccupazione e rabbia nelle sei ore di sciopero già effettuate la settimana scorsa e nelle assemblee che si sono tenute il 3 ottobre, il 9 e il 10 ottobre alla Hydro Extrusion di Ornago. Giovedì 28 settembre la multinazionale che conta nello stabilimento di Ornago 145 addetti, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 9 lavoratori su 104 lavoratori diretti di produzione.
L’azienda è dedicata alla produzione di profili a disegno in alluminio estruso ed è presente sul territorio con 2 stabilimenti: Ornago e Feltre (Belluno) ed intende rispondere al calo di volumi produttivi del 2023 con i licenziamenti.
“Una decisione aziendale inaccettabile – commentano Adriana Geppert (Fiom Cgil) e Gabriele Fiore (Fim Cisl) -, visto anche i profitti che l’azienda ha prodotto negli ultimi anni. L’azienda ha registrato margini operativi ed utili di esercizio di milioni di euro negli ultimi anni, nel 2022 l’azienda ha superato i 25 milioni € di risultato operativo (EBITDA) in Italia grazie al super bonus edilizio del 110 ed oggi che c’è una contrazione del mercato a rimetterci sono i lavoratori. Contrazione che comunque vedrà anche per il 2023 un risultato operativo di oltre 10 milioni di euro”.
“Siamo di fronte ad un’azienda che nel corso del 2022 ed il 2023 ha lavorato a 18,19, 20 e 21 turni settimanali – aggiungono i due sindacalisti -, chiedendo sempre grossi sacrifici ai lavoratori. La flessione dell’attività che si sta verificando quest’anno l’hanno già pagata duramente i lavoratori in somministrazione che non sono stati confermati, da 18 lavoratori medi in somministrazione nel 2022 oggi se ne contano poche unità. Tutto questo si può e si deve affrontare in modo diverso e non con i licenziamenti. La Fiom Cgil, la Fim Cisl, le Rsu e i lavoratori non possono accettare un piano di licenziamenti e la relativa perdita di posti di lavoro. Gli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione sono gli strumenti che l’azienda deve utilizzare per rispondere ad un calo di domanda e per la definizione di un piano di riorganizzazione industriale che punti alla salvaguardia dei posti di lavoro. Quest’anno l’azienda a fine luglio ha aperto una cassa integrazione ordinaria che ha visto un pochissimo utilizzo. E ora vuole licenziare. Non possiamo permetterci che ancora una volta una multinazionale faccia profitti grazie ai soldi pubblici del super bonus edilizio 110 ed ora decida di tagliare posti di lavoro nel nostro territorio, lasciando i lavoratori e le loro famiglie in mezzo ad una strada”.
“Non lasceremo nulla di intentando per giungere ad una soluzione positiva per le lavoratrici ed i lavoratori di Hydro Extrusion e per la salvaguardia dei loro posti di lavoro – continuano a spiegare Geppert e Fiore – a partire dall’attivazione del tavolo istituzionale con la richiesta di incontro urgente alla IV Commissione Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione del Consiglio regionale”.
Le organizzazioni sindacali, le Rsu ed i lavoratori venerdì 13 ottobre incroceranno ancora le braccia per l’intera giornata (8 ore) con presidio delle portinerie dello stabilimento di Ornago.
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Settembre 16, 2024