Quattro miliardi di giro d’affari. A tanto ammontano le ricadute economiche del “ponte lungo di Ognissanti” secondo una indagine condotta da CNA Turismo e Commercio tra i propri associati di tutta Italia.
L’indagine prevede in cinque milioni i pernottamenti tra mercoledì 1° novembre e domenica 5 novembre. E i turisti stranieri faranno da traino, con una media superiore ai tre pernottamenti pro capite contro i due pernottamenti pro capite degli italiani, che significano circa tre milioni di pernottamenti dei turisti stranieri e intorno ai due milioni di pernottamenti dei vacanzieri italiani.
Il risultato del 2023 è destinato a battere non solo il dato dello stesso periodo nei tre anni interessati dal Covid (2020, 2021, 2022) ma anche i numeri del 2019 pre-epidemia. Merito prima di tutto dell’arrivo massiccio di vacanzieri stranieri, in particolare extra europei, favoriti dal cambio rispetto a un euro debole. Ma anche del persistente bel tempo, sia pure incrinato in varie zone d’Italia dall’arrivo dell’autunno, e della tendenza alla frantumazione delle vacanze e alla destagionalizzazione, pure per approfittare di prezzi più contenuti rispetto ai mesi estivi e ai periodi natalizi e pasquali.
Le città e i borghi d’arte registrano una notevole performance determinata dal flusso estero mentre il mare tardivo, le prime prove di turismo di montagna, le perle dell’enogastronomia e le pratiche esperienziali sono favorite dagli italiani.