MILANO – Fruizione dei servizi online, accesso alle piattaforme nazionali tramite Spid e Cie, transazioni PagoPa, accessibilità e sicurezza del portale, canali di interazione con i cittadini e le cittadine. Sono tra i motivi per cui Milano è diventata “CittàDigitale2023” secondo gli indici di ICity Rank, il rapporto sul livello di digitalizzazione dei Comuni italiani promosso da Forum PA.
ICity Rank 2023 ha riconosciuto, tra 108 capoluoghi italiani, 16 città “altamente digitali” nei tre ambiti in cui si articola la ricerca, ovvero Amministrazioni Digitali, Comuni Aperti e Città Connesse. Tra queste Milano, insieme a Bergamo, Firenze e Modena, è nel gruppo delle 4 città “leader dell’innovazione”, che entrano nelle prime dieci posizioni in tutte e tre le graduatorie.
Con l’Open Badge che da oggi certifica le sue “competenze digitali” (nell’immagine), Milano in particolare si distingue in testa alle “Città Connesse”, per le reti di connessione, il wi-fi pubblico, la cablatura, la trasformazione digitale applicata ai servizi urbani come il sistema semaforico, la gestione dei rifiuti, l’illuminazione, infomobilità, la gestione del verde.
“Sulle reti di connessione – afferma Layla Pavone, coordinatrice del Board per l’Innovazione Tecnologica e la Trasformazione Digitale del Comune – Milano è città antesignana, con la copertura della fibra ottica avviata già alla fine degli anni ’90. Le reti di connessione sono però anche quelle che legano le istituzioni alle imprese, con le quali oggi stiamo lavorando sullo sviluppo del gemello digitale della città, in una logica di ecosistema digitale urbano e con la messa a fattor comune di tutti i dati di qualità che possono fare la differenza, sia nell’erogazione di nuovi servizi sia nello sviluppo di nuovi modelli di crescita per le aziende. In una città che accoglie oltre 300mila imprese, è inevitabile che la partnership fra pubblico e privato, insita nel modello ambrosiano, connoti anche la trasformazione digitale in atto. Per una metropoli come Milano, intercettare l’innovazione e fare sistema significa anche coinvolgere i cittadini e le cittadine, non solo nel corretto utilizzo dei nuovi strumenti digitali ma anche nel progettarli e disegnarli: solo in questo modo possiamo evitare sbagli nel rispondere ai bisogni della città”.
Sono ormai oltre 500 i servizi digitali gestiti dall’Amministrazione e quasi 1,2 milioni i cittadini e le cittadine che vi accedono tramite Spid, mentre 650 hotspot distribuiti in tutta la città rendono fruibile l’Open Wi-Fi del Comune sia in centro sia in periferia.