MILANO – Promuovere e diffondere la danza contemporanea a Milano e in Lombardia. È l’obiettivo del progetto ‘Dance Card’, sostenuto dalla Regione in collaborazione con Fondazione Cariplo. L’iniziativa, grazie a una delibera approvata dalla Giunta regionale su iniziativa dell’assessore alla Cultura, Francesca Caruso, proseguirà anche nel 2024 con il coinvolgimento di 15 realtà del territorio che offrono una modalità di fruizione agli spettacoli più accessibile ed economica: una tessera dal costo di 5 euro, acquistabile tramite l’app ‘Danza Dove’ o nei teatri e festival aderenti, che dà diritto a sconti del 50% sul prezzo dei biglietti e agevolazioni su altre attività di danza organizzate dai partner della rete durante l’intera stagione.
La proposta prevede anche servizi esclusivi come l’accesso al ‘dietro le quinte’, ai workshop dedicati e alle prove delle rappresentazioni. La card è annuale e nominativa.
“In questo modo – ha dichiarato Francesca Caruso – proseguiamo un percorso che consente al pubblico lombardo di assistere agli eventi di danza a costi più convenienti. Puntiamo a raggiungere una platea sempre più ampia rafforzando la diffusione di una cultura della danza contemporanea”. “Il nostro auspicio – ha concluso Caruso – è che il numero delle realtà aderenti continui a crescere in tutte le province lombarde”.
Le realtà regionali coinvolte nell’iniziativa del territorio di Milano sono Ariella Vidach Aiep, Cro.Me, Danae Festival, Dancehauspiù, DiD Studio, Fattoria Vittadini, Milano Dancing City, MilanOltre, PimOff, Più che Danza, Teatro Fontana e Teatro Franco Parenti. Inoltre, hanno aderito Festival Danza Estate di Bergamo, Circuito Claps di Brescia e Teatro Ponchielli di Cremona.
Nell’ambito di ‘Dance Card’ sono stati sviluppati anche diversi progetti. Si tratta di ‘Dance bus’ con cui sono stati realizzati sette appuntamenti a Milano, Bergamo, Brescia e Merate per promuovere la disciplina in forma più diretta e trasformando il territorio in un teatro a ‘cielo aperto’; ‘Dance circle’ consistente in un ciclo di spettacoli seguiti da dibattiti e talk e ‘Shall we dance’, un ciclo di appuntamenti all’aperto con performance inclusive in realtà virtuale.