CREMONA – Un singolare ‘concerto’ solo per i medici intenti a rimuovere dal suo cervello un tumore. È la particolare esecuzione musicale di un 39enne sottoposto a un complesso intervento di neurochirurgia da sveglio all’Ospedale di Cremona. La 65esima operazione di questo tipo presso il nosocomio cremonese.
Sergio, un fisico criogenico, ricercatore a Barcellona, lo scorso 10 novembre, in seguito a improvvise crisi epilettiche, ha ricevuto una diagnosi di un tumore celebrale, un glioma a basso grado. Dopo due consulti in Spagna, uno in Italia e una visita in telemedicina con la Neurochirurgia di Cremona, la decisione di affidarsi all’equipe diretta dal dottor Antonio Fioravanti. Così lo scorso 23 dicembre è avvenuto l’intervento, con il paziente sveglio e impegnato a suonare con due piccoli tamburi un ritmo blues.
“Mai avrei pensato di esibirmi in sala operatoria in una condizione così difficile – racconta – mi sembrava di vivere dentro un sogno”. Quando i chirurghi gli hanno chiesto di smettere ha rilanciato: “Posso suonare ancora 10 minuti?”.
Tutto è andato per il meglio. “Sono sorpreso – afferma – di essermi potuto alzare subito dal letto, parlo normalmente, le mie mani si muovono come voglio. So che mi attendono cicli di terapie, ma sono molto contento di tornare a casa per Natale e stare con la mia famiglia che mi è stata di grande conforto”.
“La chirurgia da sveglio, praticata all’Ospedale di Cremona da cinque anni – spiega Fioravanti – è una metodica molto sofisticata che consente di dialogare e interagire con il paziente durante l’operazione. Questo garantisce una specie di doppio controllo in tempo reale rispetto all’andamento dell’intervento che, nel caso specifico, era molto complesso. Sergio, infatti, oltre ad essere un giovane uomo, è ambidestro e bilingue: riuscire a preservare entrambe le funzioni (linguaggio e movimento) era il nostro obiettivo”.
Per raggiungerlo oltre all’interazione fra medico e paziente “In sala operatoria abbiamo utilizzato anche il ‘navigatore’ spiega Fioravanti. Si tratta di una guida di massima precisione che, insieme alla fluorescenza (tecnica che colora le cellule tumorali) ci ha aiutato circoscrivere l’area da rimuovere e creare le migliori condizioni per mantenere integre le sue abilità”.