Anche a novembre arrivano buone notizie dal fronte del mercato del lavoro, con il tasso di occupazione stabile al 61,8% e quello di disoccupazione che scende al 7,5% (-0,2 punti in meno rispetto al mese precedente).
I dati preliminari diffusi dall’Istat indicano per l’occupazione un aumento di 30mila unità su base mensile, di 520mila unità su base annua e di 130mila unità su base trimestrale con il numero di occupati che raggiunge in totale quota 23milioni 743mila. Rispetto al mese precedente l’occupazione aumenta tra le donne, i dipendenti e gli over 34, mentre cala tra gli autonomi e i 15-34enni. In confronto allo stesso mese del 2022 l’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni.
Per quanto riguarda la disoccupazione, il calo coinvolge anche i giovani, con il tasso in calo al 21%, il più basso dal 2008. Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-3,3%, pari a -66mila unità) per uomini e donne e per tutte le classi d’età, con l’eccezione dei 25-34enni. In crescita il numero di inattivi (+0,4%, pari a +48mila unità, tra i 15 e i 64 anni), mentre il tasso di inattività sale al 33,1% (+0,1 punti). Rispetto a novembre 2022, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,6%, pari a -71mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,6%, pari a -459mila).
“Un mercato del lavoro tonico anche nella parte finale del 2023 conferma come la nostra economia sia stata in grado di attraversare, senza troppe conseguenze negative, un periodo molto complicato facendo ben sperare per il futuro prossimo: il 2024 potrebbe essere infatti un altro anno di crescita, seppure non brillante”: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati Istat sull’occupazione.
“A partire da febbraio del 2021 il nostro sistema è stato in grado di produrre quasi 1,6 milioni di nuovi posti di lavoro, di cui oltre 1,1 milioni dipendenti permanenti, riassorbendo una parte dei disoccupati e riportando sul mercato del lavoro una frazione degli inattivi. Queste dinamiche hanno permesso, in un periodo di elevata inflazione, di sostenere i redditi delle famiglie e i consumi. In ogni caso – conclude Confcommercio – non vanno trascurati alcuni elementi di grave e persistente criticità: la partecipazione delle donne al mondo del lavoro, seppure in aumento negli ultimi anni, è ancora molto lontana dai valori medi europei e resta fortemente penalizzante l’elevato numero di inattivi tra la popolazione al di sotto dei 35 anni”.