Il repentino rialzo del 6% del prezzo del gas sul mercato di Amsterdam conferma in pieno il nostro allarme lanciato solo la settimana scorsa circa le possibili ripercussioni negative della crisi nel Mar Rosso sui prezzi dell’energia, ma non solo. Lo afferma Assoutenti, commentando l’accelerazione del gas dopo che il Qatar ha ipotizzato ritardi nelle consegne di gas naturale liquefatto.
“I nostri timori sembrano trovare purtroppo conferma nell’andamento delle quotazioni sui mercati – spiega il presidente Gabriele Melluso – In attesa di capire come si evolverà la situazione nei prossimi giorni, va evidenziato che ritardi nelle consegne del gas in un periodo di elevata domanda rischiano di creare il caos, portando ad una impennata delle quotazioni sui mercati e ad aumenti delle tariffe praticate alle famiglie, che determinerebbero una batosta per le tasche dei consumatori, considerato che nei mesi invernali si concentra l’80% dei consumi di gas degli italiani”.
“Il rischio legato alla crisi del Mar Rosso, inoltre, è quello di una impennata dei listini al dettaglio in numerosi settori, dall’alimentare all’elettronica, passando per moda e automobili, a causa dei maggiori costi di trasporti in capo alle imprese – prosegue Melluso – Se dovessero trovare riscontro le stime di Ispi circa un aumento dell’inflazione del +1,8% come conseguenza della crisi in atto, le ricadute sulle famiglie sarebbero pari a 567 euro a nucleo su base annua solo a causa dei rincari al dettaglio. Per tale motivo invitiamo il Governo e la Ue alla massima vigilanza contro qualsiasi speculazione sui mercati”.