Il gelato artigianale è un prodotto diffuso in tutto il mondo, ma in Europa è in assoluto protagonista. Il Vecchio Continente è leader sia per numero di gelaterie – ben 65 mila, che impiegano circa 300 mila addetti – sia per consumi, con in primis Italia (39 mila punti vendita, di cui oltre 9.300 gelaterie, 12.000 pasticcerie e circa 18.000 bar che offrono gelato artigianale), Germania (9.000 punti vendita di cui 3.300 gelaterie pure), Spagna (2.200), Polonia (2.000), Belgio (1.200), ma importante è la presenza anche in altri paesi, come Inghilterra, Austria, Grecia e Francia.
E se lo scorso anno numero di gelaterie e volumi di vendita hanno registrato un leggero aumento (per entrambi +1% rispetto al 2022), il 2023 sarà però ricordato per l’impennata storica del fatturato (ben +11%) che, per la prima volta, ha superato il traguardo dei 10 miliardi di euro: il giro d’affari dello scorso anno ha infatti toccato la cifra record di 10.9 miliardi di euro, in netto aumento rispetto ai 9.83 miliardi del 2022 e gli 8.7 miliardi del 2021.
La crescita del fatturato è principalmente legata all’aumento dei prezzi (+10% in Europa) dovuto agli incrementi dei costi delle materie prime agricole quali latte, zucchero, uova, cacao e la frutta in generale, mentre la crescita del numero di gelaterie, i flussi turistici e la durata della stagione hanno avuto un impatto positivo marginale.
Anche l’Italia registra lo stesso trend positivo: il giro d’affari del 2023 vede un incremento dell’11%, sfiorando i 3 miliardi di euro tra gelaterie, pasticcerie e bar con gelato (erano 2.7 miliardi di euro nel 2022, 2.3 miliardi di euro nel 2021 e 1.85 miliardi di euro nel 2020). Nonostante la contrazione del potere d’acquisto degli italiani, la spesa pro-capite per il gelato artigianale è salita a circa 43 euro, a cui si aggiunge la spesa del turismo straniero (circa 2.5 euro a persona), anch’esso in crescita nel nostro Paese: +4% nella stagione estiva, +13% durante l’anno, con un particolare aumento delle presenze a partire da agosto.
Segno positivo anche per i volumi che, nonostante l’inflazione e l’andamento climatico poco favorevole, sono rimasti stabili (+1% rispetto al 2022), facendo ben sperare per il futuro di tutta la filiera, che nel suo complesso (gelaterie, ingredienti, macchine, attrezzature, vetrine) vale oltre 4 miliardi di euro e dà lavoro a più di 100.000 persone.