RAVENNA – Rubavano carburante da un noto deposito ravennate e lo vendevano attraverso canali non ufficiali. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ravenna, ha consentito di scoprire un gruppo criminale che riforniva le autocisterne di un quantitativo di carburante maggiore di quello dichiarato nei documenti fiscali, alterando anche i sistemi di misurazione del peso del mezzo, condotto da un trasportatore compiacente.
Il furto avveniva eliudendol’ i sistemi di controllo interno della società. Lo stesso carburante veniva smerciato in completa evasione di imposta, poiché sottratto anche all’accisa, ossia un’imposta che grava specificamente sui prodotti energetici.
Rilevante l’entità dei profitti ritratti dagli indagati. Dalle perquisizioni domiciliari sono stati reperiti oltre 140 mila euro in contanti, stimandosi allo stato un giro d’affari che, se protratto nel tempo, avrebbe fruttato introiti milionari.
I soggetti indagati sono stati tratti in arresto e si è proceduto al sequestro non solo dei 4000 litri di carburante trafugati nella mattinata e delle autocisterne utilizzate, ma anche di un distributore stradale, nei cui confronti sono stati svolti ulteriori riscontri tecnici.
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Ottobre 29, 2024