I dati preliminari Istat indicano che a dicembre le vendite al dettaglio sono calate su base mensile dello 0,1% in valore e dello 0,5% in volume. Sono in diminuzione le vendite dei beni alimentari in valore e in volume (rispettivamente -0,2% e -0,9%) e quelle dei beni non alimentari in volume (-0,2%), mentre sono stazionarie quelle in valore. Su base annua le vendite al dettaglio aumentano dello 0,3% in valore e registrano un calo in volume del 3,2%. Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali prevalentemente negative tra i gruppi di prodotti. L’aumento maggiore riguarda i prodotti di profumeria, cura della persona (+4,3%), mentre registrano il calo più consistente elettrodomestici, radio, tv e registratori (-4,1%). Rispetto a dicembre 2022, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita per la grande distribuzione (+1,9%) e il commercio elettronico (+1,1%), mentre registrano una variazione negativa le vendite delle imprese operanti su piccole superfici (-1,2%) e le vendite al di fuori dei negozi (-3,3%).
Il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano bella, ha sottolineato che “il dato di dicembre delle vendite al dettaglio (-0,5% a volume su novembre) è un sintomo di come la situazione sul versante dei consumi rimanga molto complicata. Dopo un bimestre segnato da modesti ma confortanti recuperi, dicembre conferma la difficoltà della spesa delle famiglie nell’intraprendere un percorso di crescita consolidato o, comunque, in grado di mettere al riparo l’attività economica da pericolose oscillazioni”. “Certamente – ha aggiunto Bella – non conforta che queste difficoltà si manifestino, a volte anche con maggiore intensità, in molti Paesi dell’eurozona. In Italia permangono situazioni molto complicate, con alcuni segmenti di consumo, tra cui abbigliamento e calzature e mobili ed elettrodomestici che vedono calare le vendite anche a valore, con particolari penalizzazioni per le imprese di minori dimensioni. Si spera che la stagione dei saldi ne migliori il fragile profilo economico-finanziario”.