A un mese dall’entrata in vigore, l’Assegno di inclusione ha raggiunto 480mila nuclei familiari, a fronte di una platea potenziale di 737mila.
In totale le domande pervenute a gennaio (con Patto di Attivazione Digitale sottoscritto) sono state 779.302.
I controlli preventivi (grazie all’integrazione di nuovi sistemi informativi) effettuati anche con la piattaforma del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, gestita in collaborazione con l’Inps, sulla totalità delle domande hanno evidenziato che:
24.115 domande necessitano di un supplemento di istruttoria per l’accertamento di disabilità o nucleo familiare non conforme;
77.331 domande necessitano di approfondimenti per dichiarazione sostitutiva unica (DSU) difforme;
801 domande sono sospese per ulteriori controlli sulla residenza anagrafica. Per queste domande sospese, l’Inps informerà gli interessati della sospensione nonché dell’esito delle ulteriori verifiche effettuate entro la prossima settimana;
Per ulteriori 22.762 domande l’Inps è in attesa della verifica della certificazione da parte degli enti preposti.
Le domande respinte sono in totale 182.350 e tra le principali cause di reiezione risultano: DSU sopra soglia, superamento delle soglie di reddito, omessa dichiarazione lavorativa.
L’importo medio degli assegni adi pagati nel mese di gennaio è risultato pari a 620 euro.
Già il prossimo 27 febbraio l’Inps procederà al pagamento della mensilità di febbraio per tutti i 480mila nuclei, in costanza dei requisiti, che hanno ricevuto la mensilità di gennaio. Dal 15 marzo 2024 saranno messe in pagamento le domande presentate a febbraio (con Pad sottoscritto) e che supereranno i controlli preventivi.