Più iscritte all’università e più laureate. È la fotografia scattata dal focus ‘Le carriere femminili in ambito accademico’ del Ministero dell’Università e della Ricerca. L’analisi statistica è elaborata sui dati dell’anno accademico 2022-2023.
Sono sempre più le ragazze che dopo il diploma scelgono di continuare gli studi con l’università: delle oltre 330mila nuove immatricolazioni totali le donne sono più della metà (il 55,6%). Rispetto all’anno accademico precedente sono quasi mille in più le donne immatricolate; negli ultimi 5 anni il numero delle immatricolate ha registrato un aumento del 12%. Tra i laureati le donne sono il 57,3%. Le discipline preferite? L’area ‘Humanities and the Arts’ è sempre in testa alle scelte (78,6%) delle studentesse.
In ambito STEM (science, technology, engineering and mathematics), la percentuale delle donne che in Italia sceglie queste discipline risulta pari al 39,2%. Un dato che è ben superiore alla media europea che si aggira attorno al 33,6%.
Sempre in ambito STEM, la percentuale delle donne che consegue il dottorato di ricerca in Italia supera il 42%, un valore maggiore di oltre 5 punti percentuali rispetto alla media europea che è del 37% circa.
Il divario di genere si allarga gradualmente all’interno delle carriere accademiche. Dei 76.741 docenti e ricercatori le donne rappresentano complessivamente il 41,6%. E aumenta al raggiungimento dell’apice della carriera: tra i professori ordinari si contano 37 donne ogni 100 uomini.