Il maltempo arriva dopo che il mese di febbraio 2024 è stato il più caldo di sempre mai registrato in Italia con una temperatura media superiore di 3,09 gradi rispetto alla media storica 1991-2020. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla banca dati aggiornata Isac Cnr che registra le temperature dal 1800 e che evidenzia come gli effetti del cambiamento climatico siano sempre più evidenti, con il caldo fuori stagione che si alterna a fenomeni temporaleschi improvvisi, con pioggia, neve o grandinate come quella abbattutasi su Roma. L’anomalia climatica – sottolinea la Coldiretti – è stata più evidente nel nord Italia dove la temperatura è stata superiore addirittura di 3,78 gradi la media mentre al centro è stata di +2,86 gradi e al sud di +2,63 gradi.
I rischi per le colture. Il febbraio bollente segue peraltro un mese di gennaio che aveva fatto registrare una temperatura superiore di 1,6 gradi rispetto alla media storica per un inizio d’anno all’insegna del caldo che ha mandato in tilt la natura anticipando le fioriture ed esponendole ai rischi del ritorno del maltempo. Violenti nubifragi rischiano di provocare danni alle colture ma anche all’assetto idrogeologico del territorio poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.
Campagne in prima linea. L’agricoltura italiana è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – ricorda la Coldiretti – e tale obiettivo richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 5.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm. Ma servono anche – conclude Coldiretti – investimenti strutturali con progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica.