Si è svolta, nell’ambito dei lavori della V Commissione regionale Territorio Infrastrutture e mobilità in merito allo sviluppo e alla realizzazione dell’Autostrada Pedemontana nel tratto denominato B2, che riguarda il collegamento fra il territorio di Monza Brianza e il milanese.
“Ciò che è emerso – afferma Paola Pizzighini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle – è che i costi dell’autostrada più cara d’Italia stanno ulteriormente lievitando, con picchi anche del 30%, e alla fine a pagarli saranno i cittadini. La tratta che passa per la Brianza incorporerà una porzione della Milano Meda, fra i Comuni di Bovisio Masciago e Lentate sul Seveso. Questa tratta, che interessa sei Comuni e ora è percorribile gratis, diventerà quindi a pagamento. Di conseguenza un ulteriore costo per i cittadini, in particolare per quei lavoratori che la percorrono quotidianamente. Riteniamo che, almeno i residenti di questi sei Comuni siano esentati dal pagare il pedaggio relativamente a questa tratta, un’arteria essenziale per la mobilità del territorio. C’è poi il rischio che, per evitare di pagare il pedaggio, gran parte del traffico si trasferisca sulla viabilità ordinaria, che già oggi è intasata e insufficiente. Questo sarebbe uno scenario da incubo. Prima di realizzare nuove infrastrutture gigantesche bisognerebbe ottimizzare le attuali, che in questo territorio versano già in condizioni di fragilità. Il rischio di procedere come vuole procedere Regione Lombardia è quello di mettere il classico elefante all’interno della cristalleria.
Inoltre, come M5S abbiamo sempre sostenuto che la Pedemontana sia un progetto faraonico sia per i costi sia per il consumo di suolo. Sconta enormi ritardi e perdite economiche che più volte Regione, e di conseguenza i contribuenti, ha dovuto ripianare”.
“In alternativa – aggiunge Pizzighini -, sarebbe invece importante potenziare ed ammodernare la rete viaria già esistente, migliorare il trasporto su ferro, favorire l’intermodalità e la mobilità dolce. Le alternative agli ecomostri ci sono, quello che manca nel centrodestra al governo è la volontà politica di realizzarle, abbandonando le speculazioni finanziarie di progetti insostenibili”.
“Permangono i forti dubbi sulla reale possibilità di realizzare l’opera – aggiunge il referente brianzolo del M5s ed ex Consigliere regionale, Marco Fumagalli -. in considerazione che la tratta D breve determina una modifica del tracciato e come tale deve essere oggetto di una nuova procedura di gara, con il relativo iter approvativo. Essendo il tracciato completamente diverso da quello immaginato, si determina un’opera non in linea con quanto approvato in sede di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto e pertanto non finanziabile, come fino ad oggi prospettato alla BEI”.