MONZA – Un fiume di note, emozioni e sorrisi ha attraversato Monza per dieci giorni consecutivi, portando musica e bellezza, cultura e condivisione nei luoghi più suggestivi (ma anche negli angoli meno conosciuti) della città. Si è conclusa domenica 12 maggio la XII edizione del festival “Monza Visionaria” – organizzato dall’associazione culturale Musicamorfosi con il contributo del Comune di Monza e in collaborazione con la Reggia di Monza – con un’altissima partecipazione di pubblico: oltre 4.000 spettatori hanno assistito, complessivamente, ai dodici concerti della manifestazione, che hanno coinvolto ben 106 artisti, tra cui molti giovani di talento, tante presenze femminili e anche musicisti di fama internazionale, come la pianista cubana Jany McPherson (che ha inaugurato il festival con un doppio sold out) e il grandissimo Enrico Rava, protagonista di un indimenticabile concerto-evento al Teatro Manzoni con i trombettisti Giovanni Falzone e Paolo Petrecca.
Circa 1.500 spettatori hanno optato per i Notturni, lo spettacolare format di Musicamorfosi a base di performance, danze, suoni, colori e profumi che, come da tradizione, conclude il festival con una maratona non-stop di eventi fino a mezzanotte. In questa edizione, i Notturni sono andati in scena, sabato 11 e domenica 12 maggio, non solo nel Roseto “Niso Fumagalli” ma, per la prima volta, anche negli spazi della Reggia di Monza, tra le opere d’arte della mostra “Monza Contemporanea”: una novità che ha riscosso il consenso unanime del pubblico.
Afferma Saul Beretta, direttore artistico del festival e mente creativa di Musicamorfosi: «Al di là dei numeri relativi all’affluenza, che sono stati molto positivi e che ovviamente ci hanno fatto enorme piacere, quello che mi riempie il cuore è la soddisfazione e il gradimento degli spettatori, come testimoniano i sorrisi, i ringraziamenti e i tanti attestati di stima che abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere. Musicamorfosi conferma la propria capacità originale di proporre una modalità di fruizione culturale che avvicina l’arte alla vita. Tutto quello che facciamo è musica e, come diceva John Cage, la musica è l’arte sociale per eccellenza. Questa vitalità e questo amore ci danno la benzina per cominciare già a pensare a come sarà, come si trasformerà e come ci trasformerà la prossima edizione di “Monza Visionaria”».
Anche Arianna Bettin, assessore alla Cultura del Comune di Monza, esprime soddisfazione: «Quella di quest’anno è stata un’edizione di conferme per il festival, che ormai rappresenta un appuntamento tradizionale per la città. Con la sua capacità di valorizzare bellezza artistica e luoghi anche insoliti e meno scontati con grande originalità, “Monza Visionaria” è in grado di avvicinare alla cultura una vasta gamma di persone, dai più piccini agli adulti, di varia estrazione e provenienza. La proposta di quest’anno ha visto la partecipazione di nomi emergenti e internazionali che hanno richiamato un vasto pubblico, specialmente in Villa Reale, vero cuore pulsante della manifestazione».
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