LIMBIATE – “Mi rattrista dover constatare come Città Satellite, una zona che è sempre stata fonte di problemi, non sia stata restituita al Parco delle Groane: si è quindi persa la grande opportunità di rinaturalizzare un’area oggi in parte edificata”. A dirlo è il consigliere regionale del Pd Gigi Ponti, il quale ha poi precisato: “Considerando che la Brianza è la provincia più cementificata del Paese, aver perso questa occasione, è una sconfitta per tutti. Soprattutto considerando che la spesa non sarebbe stata così impattante per la Pubblica amministrazione”.
Dati alla mano, quello che si è tenuto il 7 maggio è stato il terzo avviso di vendita senza incanto.
Parliamo di un’area di 336.000 metri quadrati, ben 33 ettari di cui gran parte a bosco. La base d’asta è stata di 896.000 euro, con offerta minima di 672.000 euro. Ma l’occasione – come ribadisce Ponti – è stata persa: “Il consiglio di gestione si era espresso lo scorso dicembre per proporre all’assemblea dei Sindaci l’acquisto dell’area la cui iniziale messa in sicurezza sarebbe costata 300 mila euro.
Conclude Ponti: “Considerando che nei piani era stato paventato che il Presidente del Parco sentisse in modo preventivo il sindaco di Limbiate e visto che alla fine il progetto di acquisto è naufragato, resta da capire come il Presidente abbia rispettato il mandato ricevuto. In ogni caso, la cosa chiara è che sia mancata la volontà e soprattutto la necessaria determinazione per riconsegnare ai cittadini un bene strategico per riequilibrare un rapporto con la natura e la biodiversità.
La necessità si fare qualcosa di concreto per la transizione ecologica e rispettare gli indirizzi che la stessa Comunità Europea ci propone di attuare, meritavano un altro tipo di applicazione e sensibilità”.