MONZA – È stata inaugurata lunedì 20 maggio la mostra “Scientific Art in Hematology”. Il senso delle immagini, accompagnata dalle note al pianoforte del maestro Irene De Ruvo. L’evento, promosso dall’Associazione italiana pazienti sindrome mielodisplastica (AIPaSiM) in collaborazione con la Struttura complessa di Ematologia della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, ha come scopo quello di osservare la patologia ematologica da un’angolazione diversa e di accostarsi alla malattia con un differente punto di vista, andando a scoprire la bellezza e l’arte che si possono nascondere dentro questa realtà. La sfida è di descrivere il mondo dell’Ematologia attraverso una serie di immagini artistiche, per avvicinare le persone alla loro patologia e soprattutto alla loro cura, tramite l’arte.
È un modo per cambiare la percezione comune del male, il cui richiamo iconografico non deve essere sempre legato alla sofferenza, ma può essere comunicato anche attraverso immagini “straordinarie” che richiamino il percorso di diagnosi e cura che clinico e paziente condividono e percorrono.
“Le moderne tecnologie digitali consentono di ottenere immagini spettacolari che spaziano dalle immense dimensioni astrali fino a quelle molecolari. Poiché l’arte gioca un ruolo fondamentale nella percezione umana, crediamo sia un’opportunità fantastica poterla utilizzare per sensibilizzare verso le malattie e per decodificare la medicina e la scienza – sottolinea il presidente dell’associazione, Giuseppe Cafiero -. La nostra società necessità, infatti, di percepire che la scienza e la medicina, oltre ad essere affascinanti e complesse, possano essere comprensibili. L’idea su cui si fonda “Scientific Art in Hematology – Il senso delle immagini” è quella di rendere più comprensibile la patologia ematologica, descrivendola non come un’entità astratta di cui avere soltanto timore, ma rappresentandola con una serie di immagini artistiche che possono evocare situazioni e contesti diversi, con lo scopo di stemperare tante sensazioni inespresse che spesso attraversano la mente di chi affronta un percorso di cura”.
Le immagini esposte, realizzate da medici specialisti in collaborazione con un gruppo di esperti in scienze naturali, hanno lo scopo di coniugare le emozioni che sono generate dalla visione di opere artistiche con le informazioni che il mondo clinico e scientifico mette a disposizione dei pazienti e dei loro familiari, al fine di generare sensazioni di diversa origine, ma destinate a comporre quell’unicum che è il pensiero umano.
Alcune immagini sono state create dai ragazzi del liceo artistico Modigliani di Giussano in un progetto di alternanza scuola lavoro con la Struttura Complessa di Ematologia del San Gerardo. Sono frutto di un lungo lavoro di elaborazione di medici, infermieri e psicologi dell’Ematologia adulti e vengono utilizzate nel “Progetto Emanuela” per parlare a bambini e ragazzi della malattia ematologica che ha colpito un loro caro. Le opere saranno esposte fino al 7 giugno al piano -1 della Palazzina Accoglienza.
“Sono lieto di ospitare questa mostra al San Gerardo – sottolinea Claudio Cogliati, presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza – con la quale si è voluto proporre una visione alternativa alle rigorose informazioni che la moderna tecnologia clinica fornisce sulla patologia di cui l’associazione si prende cura, patologie del sangue complesse, classificate tra le malattie rare. Sono certo che la mostra riceverà l’interesse e il gradimento riscontrato nelle altre sedi in cui le immagini sono state esposte”.