Il premio Rosa Camuna riserva, anche quest’anno, grande attenzione alle realtà lombarde in prima linea sui temi della solidarietà sociale. Molti dei riconoscimenti assegnati per l’edizione 2024, che verranno consegnati come da tradizione, il prossimo il 29 maggio, Festa della Lombardia, saranno destinati infatti a personalità o associazioni del territorio da sempre al lavoro per ridare speranza a giovani in difficoltà o dare conforto e supporto concreto a chi sta affrontando percorsi di cura lunghi e complessi.
Tra le personalità a cui è stato destinato il premio tematico per la solidarietà sociale, c’è anche don Antonio Mazzi che dal 1984 porta avanti con impegno e senso di responsabilità le attività della Fondazione ‘Exodus’, da lui costituita a Milano. Nel corso degli anni questa realtà, come si legge nella menzione, “si è presa cura di migliaia di giovani e persone in difficoltà aiutandole ad avere fiducia nel futuro”.
Tra i premiati c’è, poi, la ‘Fondazione Admo Lombardia ETS’ di Milano, che dal 1990 accompagna i malati di leucemia alle prese con le difficoltà del trapianto di midollo osseo, supportandoli in tutte le fasi del loro percorso di cura e guarigione. “Grazie ad un’instancabile azione di informazione e ricerca – si legge nel testo della motivazione del premio – l’Associazione ha dato speranza a moltissime persone che soffrono di gravi patologie del sangue”.
Uno dei premi tematici dello storico riconoscimento di Regione Lombardia, andrà invece al lecchese Marco Galbiati, che con l’associazione ‘Il tuo cuore, la mia stella’, promuove iniziative nel campo dello sport e dell’alta cucina, le due passioni del figlio scomparso prematuramente all’età di 15 anni a causa di una malattia cardiaca. Tra le realtà supportate dall’associazione anche la Fondazione ‘Mission Bambini ETS’ che, con il programma ‘Cuore di Bimbi’, ha aiutato diversi bambini che avevano bisogno di un trapianto.
A ricevere una menzione speciale sarà anche a Gabriella Scaduto, psicoterapeuta e presidente dell’associazione ‘ReDiPsi Reti di Psicologi per i Diritti Umani’ con sede a Milano, che è riuscita a coinvolgere una vasta comunità di professionisti nell’impegno sociale per la difesa dei diritti umani.
“Dal 2023 – si legge nella motivazione del premio – la sua professione si è fortemente indirizzata sull’assistenza delle persone, soprattutto donne e minori, che, dopo aver affrontato il dramma della guerra, riescono con il supporto dell’associazione a cominciare con fiducia un percorso di reinserimento nella società”.
Una delle menzioni del premio è stata inoltre assegnata a Giovanni Para che, con il suo ‘Comitato inquilini cortili solidali’, nato a Milano nel 2012, sostiene e presta assistenza alle famiglie, agli anziani soli e ai disabili che vivono nelle case popolari di via Palmanova, via Tarabella e via Cesana. Questa realtà, come si legge nelle motivazioni al premio, “ha attivato sinergie con il Comune di Milano, con ALER e con tutte le associazioni in grado di avviare progetti sociali, culturali e ambientali, collaborando per rendere più vivibile e sicuro il quartiere”.