MILANO – La Giunta della Regione Lombardia ha approvato, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima di concerto con quello all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, una delibera che contiene le indicazioni per la gestione dei residui della manutenzione del verde pubblico e privato. Quindi, se rispettano i requisiti richiesti, gli sfalci da florovivaismo potranno essere riutilizzati in agricoltura o per produrre bioenergia.
Florovivaismo, indicazioni per gli operatori sulla classificazione dei falci del verde come sottoprodotti
Il documento fornisce quindi indicazioni agli operatori della manutenzione del verde, chiarendo quando i residui possano essere esclusi dall’ambito di applicazione della normativa rifiuti e quando possano essere classificati come sottoprodotti. Di fatto gli sfalci e le potature del verde generati da attività florovivaistica, se rispettano i requisiti per poter essere qualificati come sottoprodotti, non vengono considerati come rifiuti, ma possono essere riutilizzati nelle pratiche agricole o per la produrre bioenergia.
“In Lombardia – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente e Clima – badiamo quindi alla sostanza, alla chiarezza normativa e alla promozione reale dell’economia circolare. Non solo quindi a parole. Con questa delibera semplifichiamo la vita alle imprese su un tema che ha generato diverse interpretazioni, incertezza e confusione. A volte basta chiarire la norma per chiudere il cerchio di una politica ambientale virtuosa. Trattare gli sfalci come rifiuti, sottoponendoli ad eccessi di burocrazia, va contro il buonsenso. Abbiamo fatto un lavoro congiunto con le associazioni di categoria. Questa azione contribuirà infatti alla riduzione dei rifiuti e al recupero corretto di materia organica in un’ottica di economia circolare prevenendo anche pratiche scorrette di smaltimento”.
“Questa delibera – ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia – rappresenta un passo importante per l’agricoltura lombarda. Permettere che gli sfalci e le potature possano essere utilizzati come sottoprodotti infatti non solo riduce il carico burocratico per gli agricoltori, ma valorizza anche le risorse naturali generando benefici per il suolo e la produzione agricola. Favorisce quindi l’uso dei residui vegetali contribuisce a pratiche sostenibili. Questa sinergia tra le politiche ambientali e agricole è essenziale per costruire un futuro più verde ed è l’ennesima dimostrazione che in Lombardia lavoriamo per trasformare un problema in una risorsa”.