MONZA – “Avevamo un sogno , dopo anni nei quali nella nostra zona non si verificavano più quegli abbandoni “classici” che invece abbondano ancora in molte zone d’Italia. Avevamo un sogno, che dopo decenni di capillare attività zoofila sul territorio, attraverso giornali e social, con l’organizzazione di banchi di informazioni e di campagne di sensibilizzazione, gli abbandoni sarebbero stati un brutto ricordo . E invece… in sole due settimane, le centrali di agosto, abbiamo dovuto assistere ancora una volta ad azioni fatte dall’uomo nei confronti di animali, non solo penalmente perseguibili, ma indicative della stupidità e della vigliaccheria di chi le compie”. Sono davvero sconsolati i responsabili della sezione Enpa (Ente nazionale protezione animali) di Monza. Ed elencano anche alcuni degli episodi.
9 agosto: una cittadina a passeggio nel parchetto di Via Marche a Monza si imbatte in un trasportino lasciato in un angolo. Contiene una gattina femmina di circa un mese bianca e nera molto spaventata. La cittadina porta il tutto presso il parco canile di Monza gestito dall’ENPA che ricovera il gattino nel proprio rifugio dopo averlo fatto visitare dai veterinari e avergli prestato immediatamente le cure del caso (sverminazione, eliminazione dei parassiti esterni, ecc.). Oggi la gattina, felice e serena, è accudita nel gattile in attesa di un affido.
9 agosto: questa volta è una capra a fare il suo ingresso al parco canile di Monza. Trovata vagante a Usmate Velate (MB), l’animale era senza marche di identificazione. Questi animali non vengono normalmente abbandonati ma sono quasi sempre fuggitivi da piccoli allevamenti illegali che servono per fornire animali da macellare abusivamente.
12 agosto: alle 5:30 del mattino, approfittando del fresco, una volontaria dell’ENPA porta il suo cane a passeggio in un parchetto in Via Cederna a Monza. Su una panchina c’è legato con il proprio guinzaglio un pitbull senza nessuna persona nei paraggi. La volontaria attende e cerca di avvicinarsi al cane, ma la sua reazione la fa desistere, anche perché ha il proprio cane al guinzaglio. Telefona allora al 112 chiedendo l’intervento del servizio di accalappiamento, attivo 24 ore su 24, e nel frattempo torna a casa a riportare il proprio animale. Al suo ritorno al parchetto il cane non c’è più. Poche ore dopo, il servizio di accalappiamento ATS viene chiamato a recuperare un pitbull, nella stessa zona, che è stato salvato dalle acque del canale Villoresi da un cittadino che passava di lì. È lo stesso cane del mattino, che evidentemente si è liberato ed è finito nel canale. Un’avventura che poteva finire tragicamente senza la presenza di spirito di un cittadino coraggioso che non ha esitato, davanti al pericolo, pur di salvare un animale in difficoltà. Il pitbull, un maschio di circa tre anni , molto spaventato, è stato ricoverato presso il canile sanitario di Monza. Visitato immediatamente, è in buone condizioni di salute, ma naturalmente privo di microchip. Gimbo , così è stato chiamato, è rimasto due giorni senza toccare cibo anche per problemi intestinali causati da cibo totalmente inadatto che aveva precedentemente ingerito. Ora si è ripreso, mangia con appetito e ha dimostrato un ottimo carattere. Tra pochi giorni sarà disponibile per l’affido.
14 agosto: un ragazzo a Muggiò (MB) nel quartiere prati, nota una macchina rossa fermarsi e abbandonare qualche cosa a terra. Non fa in tempo a rilevare la targa anche perché non capisce bene cosa sia stato abbandonato. Avvicinandosi scopre che è una grossa gabbia con all’interno un topo domestico bianco e nero. Anche qui ENPA è pronta ad accogliere questo animaletto nel proprio reparto specializzato in animali diversi dai cani e dai gatti dove, come noto, si trovano roditori, conigli, galline, capre, pecore, cavalli, ecc. Anche questo animale cerca un nuovo padrone che gli voglia bene per sempre.
17 agosto: ad Agrate Brianza (MB) viene rinvenuto un pitone reale , quasi sicuramente
abbandonato.
19 agosto: all’apertura del canile di Monza, davanti al cancello Ovest della struttura, l’operatore di turno trova abbandonati quattro micetti di pochi giorni . Hanno ancora il cordone ombelicale attaccato e gli occhi semichiusi. Sono stati abbandonati alle prime luci dell’alba su uno straccetto senza nemmeno preoccuparsi di metterli in una scatola che li avrebbe riparati dal freddo. Una doppia crudeltà se si pensa che è stata lasciata una mamma gatta in allattamento (e che avrà sicuramente problemi di mastite), disperata per la sparizione dei suoi piccoli e con sicura probabilità di partorire altri cuccioli in mancanza di una sterilizzazione che l’insensibilità del proprietario sicuramente non provvederà ad effettuare. I piccoli sono stati immediatamente affidati alle esperte cure di volontari ENPA dell’ Asilo dei Cuccioli per l’allattamento che però, in questi casi, difficilmente può sopperire in tutto e per tutto alle cure di mamma gatta.
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Ottobre 27, 2024