MATERA – I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Matera hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di un’impresa operante nel materano, nel settore “automotive”.
La complessa attività ispettiva eseguita ha consentito di sviluppare i dati e gli elementi acquisiti nell’ambito delle indagini di polizia giudiziaria pendenti presso la Procura Europea – Ufficio di Torino, già note con il nome “Operazione Greasyhands”, disvelando nuove e ulteriori metodologie di frode, tra cui l’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti, emesse da società inattive e soggetti interposti, anch’essi deferiti all’autorità giudiziaria.
L’accurata e puntuale analisi dei dati acquisiti dai militari specialisti informatici sul server in uso all’azienda ha consentito di accertare l’esistenza di una vera e propria contabilità occulta, recuperando migliaia di documenti già cancellati, che l’imprenditore credeva di aver reso definitivamente indisponibili per i verificatori, e riscontrando capillarmente oltre 50.000 documenti in formato “pdf” riferiti a vendite di ingenti quantitativi di olio lubrificante e ricambi ed altri accessori per autoveicoli che hanno trovato, solo in minima parte, riscontro tra le fatture emesse. A nulla è valso il tentativo del soggetto di rimuovere dal gestionale tutti i dati relativi alle vendite “in nero”.
Il reale e considerevole volume d’affari occulto ammontante ad oltre 42 milioni di euro è stato così ricostruito e segnalato all’Agenzia dell’Entrate unitamente al recupero di Irpef pari ad euro 2.700.000,00, all’Iva evasa pari ad euro 9.330.000,00 ed Irap per 1.600.000,00 euro.
L’attività si ricollega alle indagini già condotte dalla Procura Europea ed eseguite dalla Guardia di Finanza di Matera e Torino, che avevano svelato l’esistenza di un’organizzazione criminale che, per oltre 7 anni, ha introdotto, illecitamente, nel territorio italiano, migliaia di tonnellate di olii lubrificanti provenienti da paesi dell’est dell’Europa – con transazioni regolate totalmente in nero – e parti/accessori per autoveicoli risultati contraffatti, in completa evasione delle imposte e mediante l’utilizzo di molteplici artifici fraudolenti.
I diversi – e sempre nuovi – meccanismi di frode escogitati, di volta in volta, dai sodali, nel tentativo di eludere i controlli, sono stati puntualmente svelati dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Matera, attraverso i numerosi sequestri eseguiti su gran parte del territorio nazionale, anche con l’ausilio di altri Reparti del Corpo all’uopo attivati che avevano portato, nel corso delle indagini, a sottoporre a sequestro oltre 400 tonnellate di olio lubrificante, 7 autoarticolati con 7 rimorchi e 2 camion utilizzati per gli illeciti trasporti, generando, così, l’avvio di 16 distinti procedimenti penali presso le competenti Procure della Repubblica, alcuni dei quali sono stati poi avocati dalla Procura Europea procedente.
Nei mesi scorsi, all’esito delle complessive attività investigative eseguite, l’Autorità Giudiziaria, nel condividere le ipotesi investigative della Polizia Giudiziaria, ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 14 soggetti di cui 8 in carcere e 6 agli arresti domiciliari nonché del sequestro preventivo di disponibilità patrimoniali per oltre 16 milioni di euro.
In particolare, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Matera hanno eseguito il provvedimento applicativo di misure cautelari nei confronti di 8 dei complessivi 14 soggetti, a Bernalda (MT), Scanzano Jonico (MT), Termoli (CB), San Severo (FG) e Gravina in Puglia (BA), dando, altresì, esecuzione a diverse perquisizioni locali e di aziende, anche con l’ausilio di un’unità cinofila cash-dog, nonché al sequestro preventivo di disponibilità patrimoniali per complessivi euro 4.687.344,58, di cui danaro contante per complessivi euro 163.150,00, 34 unità immobiliari, 19 automezzi, 17 rapporti di conto corrente, 2 polizze assicurative, 10 certificati di deposito, 4 orologi preziosi, 3 diamanti e 6 borse di valore.
Le operazioni successivamente eseguite presso i locali commerciali dell’hub lucano, inoltre, hanno consentito il sequestro di ulteriori 51 tonnellate di olio lubrificante nonché di circa 370.000 pezzi di ricambio di noti marchi del settore “automotive” riconosciuti come contraffatti dai diversi periti dello specifico settore all’uopo incaricati.