SEVESO – La trama di un thriller nella prima casalinga della UnipolSai: un inizio a raccogliere fiori e applausi, la felicità del veder realizzati i piani su cui tanto si è lavorato, una vittoria che sembra già a portata di mano all’intervallo, un clima spensierato. Poi il colpo di scena, il buio cala sulla scena, i rivali prendono il potere, risalgono la china e si avvicinano minacciosi. Sembrano farcela, sono vicinissimi. Il lieto fine però non viene guastato, con la tenacia si vince, capendo però di aver corso un rischio troppo alto. UnipolSai-Santo Stefano finisce 60-56 per i biancoblù: dopo un inizio sfolgorante e il massimo vantaggio di +19 raggiunto nel terzo quarto, gli uomini di Marco Bergna subiscono un pesante rientro dei marchigiani fino al 58-56 con un ultimo minuto al cardiopalma in cui a sbagliare di meno sono stati i padroni di casa. Due punti fondamentali in classifica, per tenere il passo di Porto Torres e Giulianova.
“Sapevamo non sarebbe stata una partita semplice – ha commentato il coach della UnipolSai Marco Bergna -, l’ultimo quarto è stata la prova della vera forza di Santo Stefano. Il vantaggio accumulato nella prima metà del match non è bastato a tenere Macerata fuori dai giochi, bravi loro che ci hanno creduto fino alla fine. Da parte nostra c’è stato forse un calo di concentrazione, sappiamo di dover lavorare ancora tanto: siamo alla seconda di campionato. Ci sono stati tre minuti in cui non abbiamo saputo metabolizzare lo sprint di Santo Stefano: due triple di Ruiz e le incursioni di Mehiaoui ci hanno trovati impreparati, è stato un momento di leggerezza dovuto a tanti fattori compreso il fatto che avevamo speso molte energie nella prima metà del match e che alcuni meccanismo devono ancora essere rodati per reggere fino alle fine. Ci sta, abbiamo dimostrato comunque di saper reagire e portato a casa la vittoria, adesso ci prenderemo il tempo per analizzare i passaggi da correggere”.
Simone De Maggi dalla lunetta su fallo di Sofyane Mehiaoui (1-0), allunga Giulio Papi in contropiede sul 3-0. È la mano di Adolfo Berdun a far vibrare la retina sullo scadere dei 24” (5-0), poi ancora Papi per il +7 UnipolSai con 7’45” da giocare (7-0). Bollentissima la mano del romano in casacca biancoblù, sesto punto personale di match e tabellone sul 9-0. Metà quarto messo in archivio, Santo Stefano si affida all’ex di turno Jordi Ruiz per mettere i primi due punti a referto (9-2), Ian Sagar ristabilisce immediato il vantaggio dei suoi (11-2). Gran spettacolo Papi, altri due centri consecutivi per il +13 Briantea84 (15-2). Monopolio UnipolSai, dalla lunetta 2/2 per il capitano che firma il 17-2 con poco più di 3’ da giocare. Ci prova Santo Stefano, mini break di 4-0 per mano di Mehiaoui e Ruiz (17-6). Dentro Jacopo Geninazzi su Giulio Papi, ancora un quintetto lungo a servizio di coach Marco Bergna con Mariana Perez subito in campo da titolare. Prima retina in biancoblù per Simone De Maggi (20-6), risponde Macerata con il 20-8 ormai sul finale di quarto. Ultimi interventi al tabellone, con Geninazzi dalla lunetta (21-8) e De Maggi per il 23-10 della prima sirena. UnipolSai al 69% dal campo, Santo Stefano bloccata in un 25% sicuramente non all’altezza del suo potenziale.
Non molla niente la UnipolSai, break di 6-0 in apertura di quarto firmato Sagar-Berdun per il +19 (29-10). Santo Stefano prova a recuperare margine, parziale di 7-0 (Ghione-Bedzeti e Ruiz) e tabellone sul 29-17 con metà quarto ancora tutto da giocare. Time-out UnipolSai, finisce sul ferro il tentativo di Carossino di riportare in gioco i suoi. Di nuovo Papi a referto (31-17), Santo Stefano risponde con Mehiaoui (31-19). Poco più di 3’ da giocare, Berdun sulla sirena infila il +14 (33-19) e ancora il 35-19. Sullo scadere è Geninazzi e infilare il canestro del 37-19 che manda tutti negli spogliatoi. Un parziale di quarto che si pronuncia solo di misura in favore della UnipolSai (14-9), comunque capace di tenersi ampiamente al comando del match.
Botta risposta Ruiz-De Maggi (39-21), poi ancora lo spagnolo in casacca Santo Stefano per il 39-23. La UnipolSai continua a mettere margine al suo vantaggio con Carossino e Ahmed Raourahi con gioco da tre, canestro e libero su fallo antisportivo di Mehiaoui, 44-25 è massimo vantaggio dei canturini. Da questo momento Santo Stefano rosicchia fastidiosamente i suoi punti, 44-28 il punteggio sul tabellone quando mancano 3’20” da giocare. Dalla lunetta 1/2 per Carossino (45-28), poi due centri consecutivi per Ruiz a siglare il break di 7-1 dei marchigiani e il 45-32. Ancora Carossino ai liberi (47-32), poi è Santo Stefano a cercare di risalire: alla terza sirena tabellone sul 48-36. Primo parziale negativo per la UnipolSai, che lascia ai marchigiani il comando del terzo periodo di gioco (11-17).
Quarto periodo da panico e abisso senza luce per la UnipolSai che spreca tutto il suo vantaggio. Parte De Maggi (50-36), poi Andrea Giaretti per il -12 Santo Stefano. Macerata cerca il tutto per tutto per rientrare, Ruiz sgancia due pericolosissime triple che siglano il -8 a 5’ dalla quarta sirena. Mehiaoui mette il suo zampino e segna il -6 (56-50) con 3’37’’ sul cronometro. La UnipolSai spreca troppo e sul tiro di Giaretti arriva anche l’antisportivo di Geninazzi: il numero 16 in maglia biancoverde fa 1/2 (56-51) e il francese affonda il colpo letale per il -3 (56-53) e poi il -1 in contropiede quasi da solo (56-55). Dopo tanta fatica ed errori, Ian Sagar dà la prima boccata di ossigeno (58-55), poi subisce fallo in attacco da Ghione quando mancano 1’37 da giocare. Papi commette infrazione su Mehiaoui ma il francese realizza a metà (58-56). L’ultimo minuto è al cardiopalma: Papi recupera un pallone fondamentale nel pitturato e lancia Berdun in contropiede che non sbaglia e mette in cesta il 60-56 a 37’’ dalla fine. Time out Santo Stefano. Mahiaoui ci prova dall’arco ma va direttamente nelle mani di Geninazzi. Santo Stefano prova a bloccare l’azione ma il cronometro va veloce, Sagar si mangia un tiro da sotto quando mancano 8’’ e per fortuna i biancoverdi non possono fare più nulla per mettere avanti la testa. Resta il fatto che ci sono andati tremendamente vicini. Troppo.
(foto Diral)