MONZA – Ci si chiede spesso come sia possibile che donne “in gamba”, intelligenti, capaci, autonome, possano finire vittime della violenza di uomini crudeli e prepotenti. Eppure è possibile. Succede anche in ”Gocce di veleno” (Giunti editore), libro scritto da Valeria Benatti, voce storica di Rtl 102.5, giornalista e scrittrice. È il diario di una donna libera, autonoma, colta e determinata, vittima di un uomo narciso e manipolatore che la ferisce nel corpo e nell’anima, la stritola, ne annienta la personalità.
Il libro verrà presentato domani, martedì 20 novembre alle ore 20.30 al teatro Binario 7 da Fidapa BPW Italy – Sezione di Monza e Brianza, in collaborazione con Pink Network tavolo Pari Opportunità e con il contributo di CamLei, attraverso il dialogo con la psicologa-psicoterapeuta Sara Cianci e ascoltando la lettura di alcuni brani del libro da parte dell’attrice Federica Toti, Valeria Benatti ci racconterà il percorso di una donna che sa dire basta a questa relazione malata e chiedere aiuto, fino a scavare nel proprio passato per capire cosa l’abbia resa succube di un compagno violento.
Un libro duro, forte e sincero che indica un cammino di salvezza, una ”uscita di emergenza” per tutte le donne che hanno bisogno di aiuto per trovare o ritrovare se stesse e da lì ripartire per ricostruire la propria vita lontane dalla violenza.
I centri antiviolenza che lavorano sul territorio al fianco delle donne maltrattate sono il salvagente a cui aggrapparsi per uscire da un circolo vizioso di sopraffazione, e il confronto sulla loro esperienza animerà il dibattito che seguirà la presentazione del libro e a cui il pubblico presente sarà chiamato a partecipare. Al termine Valeria Benatti sarà disponibile per il firmacopia nel foyer del teatro.
“Le donne sanno mettere in campo risorse straordinarie – dichiara Raffaella Corti, Presidente di Fidapa BPW Italy – Sezione di Monza e Brianza – quando si tratta di proteggere e aiutare altre donne, creando reti di protezione in grado di sconfiggere il veleno nascosto in una relazione maltrattante. Facendo crescere la consapevolezza e diffondendo la conoscenza di tutte le iniziative a disposizione di chi chiede aiuto potremo veramente cambiare un destino che per molte sembrava segnato.”