SABBIONETA – Forse pensava che la casa fosse vuota, o forse nemmeno gli interessava di sapere se dentro in quel momento potesse esserci qualcuno. Un uomo di nazionalità italiana, al quale era stato imposto il divieto di avvicinamento dal gip del Tribunale di Mantova, ha appiccato il fuoco. Nel rego è morto il figlio di 11 anni.
Dalle prime ricostruzioni dei Carabinieri di Mantova, coordinati dal comandante Fabio Federici, l’uomo mentre si allontanava dall’abitazione è stato notato dalla moglie, che stava rientrando dopo avere accompagnato gli altri due figli alle consuete attività pomeridiane. Al volante della sua vettura l’uomo ha poi speronato la consorte ed è fuggito. A lei non è rimasto altro da fare che chiamare Carabinieri e Vigili del fuoco. Quando sono riusciti a entrare in casa, il figlio di 11 anni era già privo di conoscenza. E’ morto poco più tardi dopo essere arrivato in ospedale.
Subito sono state diramate le segnalazioni sull’identità dell’uomo: è stato rintracciato dagli agenti della Polstrada di Cremona all’interno di un bar. Sulla vicenda indaga la Procura di Mantova, competente sul fatto, mentre della convalida del fermo si occuperà la Procura di Cremona.