SEREGNO – Tutti in piedi di buon mattino al binario numero 1. Non erano i classici pendolari che prendono il treno ogni mattina: quelli che si sono presentati oggi, lunedì 10 dicembre, alla stazione di Seregno, erano i sindaci della Brianza. Così come avevano annunciato nei giorni scorsi, hanno voluto protestare contro la gestione del trasporto ferroviario e dei suoi disservizi, ma anche contro il taglio – per la Regione Lombardia soltanto provvisorio – di alcune corse sostituite dalle corse dei bus. In particolare quello della Seregno-Carnate che, fondamentale in quanto collegamento est-ovest, rappresenta poi un punto di snodo importante sulla rete ferroviaria per i collegamenti che offre con le altre province.
“I sindaci della Brianza – spiega Concettina Monguzzi, sindaco di Lissone – si stanno impegnando per affrontare la crisi del trasporto su ferro. Abbiamo avuto un incontro in Regione e chiesto un intervento del ministero dei Trasporti». «Il treno – aggiunge il sindaco di Desio Roberto Corti – è un servizio essenziale. I cittadini hanno diritto ad avere la possibilità di raggiungere il posto di lavoro e la scuola. E devono arrivarci in orario”. “In un momento in cui il blocco del traffico ferma i diesel euro 4 – prosegue il sindaco di Seregno, Alberto Rossi – Trenord taglia il trasporto pubblico, aumentando l’inquinamento e incentivando l’uso dell’auto. Mi pare assurdo”.
Il primo impegno dei 17 sindaci di Lissone, Seregno, Desio, Sovico, Macherio, Lesmo, Usmate-Velate, Cesano Maderno, Triuggio, Nova Milanese, Villasanta, Arcore, Verano Brianza, Muggiò, Carnate, Barlassina, Ronco Briantino, Giussano è stato quello di presentarsi lunedì mattina alla stazione di Seregno. Il secondo sarà quello di presentare nei rispettivi consigli comunali un ordine del giorno per chiedere a Trenord, Regione e Ministero dei Trasporti di impegnarsi per realizzare un servizio di trasporti su ferro adeguato alle esigenze della Brianza. Nel complesso i sindaci hanno rappresentato i diritti di oltre 300mila abitanti. Sono 33mila i pendolari che dal lunedì al venerdì usano la S9 mentre sono oltre 40mila quelli che utilizzano la S11. Ci sono poi i 15mila della S7.
Copia degli Ordini del giorno sarà trasmessa anche alla Commissione Trasporti regionale e ai consiglieri regionali eletti nel Collegio di Monza e Brianza. Il documento sarà trasmesso anche al Tavolo Istituzionale Aria di Regione Lombardia, organo deputato a pianificazione azioni di miglioramento della qualità dell’aria anche attraverso proposte che interessino la mobilità locale e sovracomunale.
Al loro fianco anche i comitati dei pendolari: “Siamo tornati indietro di vent’anni” – protesta Giorgio Villa. E Marco Longoni ha aggiunto: “Con questi tagli la scelta di prendere il treno per i pendolari brianzoli diventa una scelta non più sostenibile. Una delle aree più sviluppate d’Europa chiede dei servizi all’altezza dei suoi bisogni”.