MONZA – Amministrazione comunale e il terzo settore fanno rete per aiutare coloro che vivono ai margini della società. Si chiama Monza.Con l’accordo sottoscritto questa mattina dal sindaco Dario Allevi e dall’assessore alle Politiche sociali Desirée Chiara Merlini per fornire un aiuto coordinato e concreto ai monzesi che vivono in strada, non hanno un lavoro e fanno fatica a mettere insieme pranzo con la cena.
Una sorta di ufficializzazione e di messa in rete di una serie di servizi che da anni le associazioni e l’amministrazione attuale e passata hanno offerto a coloro che, per scelta o per i casi della vita, si trovano a vivere in una condizione di grave indigenza. E’ stata realizzata una brochure (ad oggi solo in lingua italiana ma con l’idea di tradurla anche in arabo) dove vengono indicati i servizi che i senzatetto posso trovare in città: dove essere accolti, dover mangiare, lavarsi, vestirsi, dormire, incontrarsi, curarsi e chiedere un aiuto legale.
L’accordo, che vede il Comune ente capofila coinvolge l’Associazione Avvocato di Strada di Monza, l’Associazione Comunità nuova di Milano, la Caritas Decanale di Monz, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni di Muggiò, la Chiesa Evangelica Un Nuovo Giorno di Monza, i City Angels di Monza, i Frati Francescani Santuario Madonna delle Grazie di Monza, la Croce Rossa Italiana di Monza, il Gruppo Volontari per l’Inclusione Sociale V.I.S. SPAZIO37 di Monza, l’Ordine Francescano Secolare di Monza, la Rete Pane e Rose di Monza, la San Vincenzo de Paoli di Monza; l’Agesci di Monza, il Consorzio Comunità Brianza di Monza, la Coop. Lotta contro l’emarginazione di Sesto San Giovanni. La convenzione resta comunque aperta ad altre associazioni o enti che già gravitano nel settore della grave emarginazione.
I numeri monzesi che vivono ai margini della società sono importanti: sono circa 300 i poveri seguiti con la misura del reddito di inclusione e 350 quelli della cosiddetta “zona grigia” che rischiano seriamente di ritrovarsi senza tetto e senza cibo. Il clochard monzese del 2018 è soprattutto italiano, maschio, con un’età media di 40-45 anni che vive solo e ha già una vita di relazione difficile alle spalle. Ad oggi sono al completo sia lo Spazio37 (con 22 clochard uomini e 3 donne) e l’asilo notturno di via Raiberti (con 25 senzatetto). Numeri importanti anche quelli della distribuzione del cibo: all’asilo notturno vengono serviti 35 pasti e consegnati 10 sacchetti, mentre dai frati vengono serviti 30 pasti e consegnati 10 sacchetti.
“L’obiettivo dell’iniziativa è fare squadra – commenta il sindaco Dario Allevi – Il Comune farà da cabina di regia a questa rete di associazioni di volontariato che già sono professioniste del settore e sanno come porsi e comunicare con queste persone. Monza non vuole lasciare indietro nessuno, ma dare risposte concrete anche a queste persone che vivono in condizioni di seria povertà. L’idea di sottoscrivere l’accordo nasce anche per poter attirare fondi e sovvenzioni”.
Novità di queste settimane anche l’introduzione di un codice a barre per l’accesso ai servizi (progetto già avviato anche dal Comune di Milano) che permette un accesso più semplice ai servizi. L’utente, se vuole, fornisce nome, cognome e nazionalità. “Intendiamo consentire agli operatori un’attività di monitoraggio del fenomeno più facile e una presa in carico della marginalità, senza opprimere, ma prendendosi cura delle fragilità più estreme”, spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Dèsirée Merlini.
Ora il codice a barre è già attivo in via sperimentale per quanti accedono alle mense di via Raiberti e del Santuario della Madonna delle Grazie, per un totale di circa 70 utenti, ma anche al Piano Freddo partito il 17 Novembre a SPAZIO37, l’obiettivo è estenderlo presto anche a tutti i servizi delle rete: spazi di accoglienza diurni, guardaroba, e accoglienza notturna di via Raiberti.
Il Comune per i servizi offerti dal pacchetto Monza.Con ha già stanziato 234.400 euro: 155.500 euro per la gestione dell’asilo notturno, 14.000 euro per il servizio di Drop-IN, 3.800 euro per il servizio docce, 5.600 euro per l’ambulatorio, 55.500 euro per il Piano Freddo. Oltre 416.000 euro derivanti da fondi regionali.
Intanto, visto il successo del 2017, l’Amministrazione comunale replica anche per quest’anno il pranzo di Natale con i senzatetto che vedrà ancora sindaco e assessori nelle vesti di camerieri. L’appuntamento è per il 22 dicembre (hanno già aderito oltre 130 persone) nella sede degli Artigianelli. Il gruppo Facebook “Sei di Monza se…” si è impegnato a raccogliere e donare panettoni e dolcetti da distribuire agli invitati.
Barbara Apicella