MONZA – Un Natale speciale per Aziz che sotto l’albero ha trovato un posto caldo dove dormire; per un giovane senza tetto dello Sri Lanka che in stazione ha incontrato alcuni “angeli” che, dopo avergli donato coperta e thè, il giorno dopo gli hanno aperto le porte della loro casa per fargli fare una doccia e riposare in un letto vero; un Natale di speranza per un clochard che viveva nella zona della stazione di Milano e che adesso ha ricevuto la gioia di poter firmare un contratto di lavoro.
Non è una bella favola di Natale ma una storia vera che vede come “angeli” i volontari dell’associazione Ayurville e dell’Accademia Sathya Yoga, entrambe con sede a Monza in via Bergamo, che ormai da mesi sono impegnati settimanalmente in aiuto dei senza tetto che vivono a Milano, nei pressi della Stazione Centrale, in aiuto dei colleghi della Fondazione Arca che da anni sono un punto di riferimento per i clochard della zona.
Una storia che i nostri lettori conoscono bene: Amrita Ceravolo e gli altri volontari da giugno ogni domenica preparano nelle loro cucine casalinghe gustosi pranzi che poi consegnano personalmente a chi vive ai margini della società. Un servizio che piano piano è aumentano: prima con più pasti serviti la domenica in “schiscette” personali (rigorosamente senza carne di maiale), poi da oltre un mese con l’introduzione del servizio del martedì sera con la distribuzione di thè caldo, cioccolato, cappotti, giubbini, coperte, sciarpe, cappelli e guanti.
Ma per offrire ai tanti che cercano un riscatto sociale arriva anche il servizio di ricerca di un posto di lavoro: a qualcuno è già stato trovato grazie a un team instancabile di volontari, a qualcun altro invece l’aiuto arriva attraverso la realizzazione di un curriculum da far circolare tra aziende amiche.
Una bella storia da raccontare, non solo il giorno di Natale, ma tutti i giorni dell’anno grazie ai volontari brianzoli che, silenziosamente, stanno cercando di restituire speranza e un sorriso a chi, per scelta o per i casi della vita, si trova a vivere in mezzo a una strada.
Barbara Apicella