Siamo stati quasi ovunque. Nei suoi primi sei mesi di vita Seietrenta.com è stato in tutti i continenti del mondo. Abbiamo girato per i Paesi più noti e in quelli meno sconosciuti: dalle metropoli degli Stati Uniti all’Argentina, dai fiordi della Norvegia fino alla Repubblica Sudafricana, dalla Mongolia fino all’Australia e alla Papua Nuova Guinea. In totale in 144 Paesi di tutto il mondo, sul monitor di un personal computer o su quello più piccolo di uno smartphone, siamo apparsi con il nostro logo, la nostra identità, le nostre notizie. Quelle belle, quelle brutte e quelle curiose.
Dalle 6.30 di mattina di quel 30.6, ovvero 30 giugno, in cui abbiamo deciso di imbarcarci in questa nuova avventura. Senza la pretesa di essere i migliori, senza l’obiettivo di diventare i più grandi, senza la presunzione di essere infallibili. Con la consapevolezza però, questo sì, di avere qualcosa da dire e di avere nel nostro piccolo una nostra “funzione sociale”. Ovvero raccontare quello che è la nostra terra ed esportare l’identità della nostra Brianza in tutta Italia e nei diversi Paesi del mondo. E, allo stesso tempo, portare qui nella nostra zona notizie che non riguardano soltanto i nostri Comuni della Provincia di Monza e Brianza. Nella certezza che diffondere altri fatti non è solo motivo di arricchimento personale, ma anche un modo per portare lo sguardo del lettore lontano su uno strumento che valorizza il nostro territorio.
Ci siamo riusciti? In parte sì, in parte no: il cammino da fare è ancora lungo, ci sono ancora tante tappe che abbiamo programmato e che non siamo ancora riusciti a raggiungere. Poco per volta, continuando con lo stesso entusiasmo e la stessa passione, faremo qualche passo in più.
Di una cosa siamo contenti. Nella nostra semplicità, nella nostra piccola dimensione, abbiamo dato il nostro contributo su tematiche e su battaglie che abbiamo ritenuto fondamentali, attirando l’attenzione di lettori, associazioni, politici, realtà più grandi. Possiamo citare il “caso Bramini”, che forse è quello più evidente e di portata nazionale, ma a noi piace anche citare la nostra attenzione nei confronti della disabilità e del nostro pieno sostegno nei confronti di iniziative sviluppate in questo ambito, ma anche nei confronti dell’associazione Peba onlus per l’eliminazione della barriere architettoniche.
Siamo online quotidianamente, anche quando costa fatica, proprio perché riteniamo che uno strumento online, abbattendo i confini, abbia il compito di fare sentire la voce del territorio. Indipendentemente dai click (ne faremmo molti di più raccontando i tamponamenti allo stop o consultando in tempo reale il sito del 118). Ai numeri preferiamo il grazie di chi ci scrive per farci sapere che ha trovato un giornalismo fatto di umanità.
Poi, naturalmente, in questi sei mesi abbiamo trovato anche i sapientoni. Quelli che sanno tutto loro e che sono esperti di ogni settore, giornalismo compreso anche se non scrivono più una riga dai tempi dei temi delle scuole medie. Siamo qui anche per loro, alzando le spalle di fronte alle polemiche inutili e gratuite, non credendo di convincerli, ma almeno nella speranza che possano capire che esistono punti di vista differenti rispetto al loro. Invece di insultare o denigrare, speriamo che il 2019 possa insegnare a queste persone che il rispetto viene prima di tutto.
Noi, nel frattempo, andiamo avanti per la nostra strada. Consapevoli che un Seietrenta, se stimolato e supportato dal territorio, possa valere anche un otto.
Buon anno a tutti voi, preziosi compagni di viaggio, e alle vostre famiglie. Ci vediamo nel 2019, tra non molto…. Ovviamente a partire dalle 6.30!
Gualfrido Galimberti