MILANO – “Penso che mio padre, Sabatini e Campagna possano finalmente riposare in pace”. Lo ha detto visibilmente commosso Alberto Torregiani, il figlio del gioiellere ucciso nel 1979 dai Proletari Armati per il Comunismo arrivando alla scuola politica della Lega, dove ha incontrato il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
“La ferita non è ancora chiusa, sarà chiusa quando sarà determinata la carcerazione di Cesare Battisti in Italia”, ha però aggiunto Torregiani.
A caldo Torregiani, che nella sparatoria del 1979 rimase ferito e perse l’uso delle gambe, aveva commentato: “È fatta. Credo sia la volta buona. Forse davvero è una buona giornata. Non oso pensare che ora possa trovare un escamotage. Sarebbe da scriverci un libro”. E’ convinto che “ora è impossibile non sia estradato, nell’arco di una settimana al massimo sarà in carcere in Italia”.