MONZA – La vicenda del barista omofobo continua a far discutere: questa volta a prendere la parola è il diretto interessato, il gestore del Bar Zucchi, che risponde sui social al sindaco Dario Allevi. Il primo cittadino aveva condannato con un post sul suo profilo facebook la risposta con un messaggio privato del barista alla recensione negativa dei clienti, utilizzando termini offensivi; e il gestore del locale gli ha lungamente risposto. Precisando, fin da subito, che non intendeva alimentare ulteriormente quel polverone mediatico che la vicenda aveva già sollevato e che comunque si sarebbe rivolto nelle dovute sedi.
Un polverone che ha visto persino scomodarsi il primo cittadino che, sui social, ha preso posizione su una vicenda che da qualche giorno vede Monza al centro delle cronache nazionali.
“Se solo di striscio forse mi conosce non vado a caccia di scocciature inutili, ma alla stessa maniera sono tuttavia molto serio e deciso, giustamente, nelle mie responsabilità – scrive -. Devo esprimere tuttavia il fatto che rilevo una parziale evidenza di paradosso, che posso comprendere solo per dovuti motivi di distacco istituzionale. Mi riferisco al fatto che pare, almeno al lato della mia visuale, che un esponente anzi il primo esponente sulla piazza di Monza, di un’espressione politica moderata fondata sull’attenzione ai valori dello spirito imprenditoriale, dell’onestà e della perseveranza nella migliore iniziativa e propensione lavorativa, e soprattutto sui valori dichiaratamente cristiano-cattolici, prenda le difese senza prima aver eventualmente approfondito il merito di qualsiasi dettaglio legato a quello che è poi un alterco/bisticcio privato, di una persona incredibilmente e pateticamente piena di superbia, inimmaginabilmente spocchiosa e schizzinosa, sicuramente illegittimamente scocciatore, con caratteristiche “particolari” per così dire e di certo non ben viste dai valori appunto cristiano-cattolici, peraltro non monzese visto che vive a Londra”.
Per il gestore Allevi non avrebbe avuto lo stesso atteggiamento nei suoi riguardi. “Un normale imprenditore, di lunga data ormai peraltro, monzese, fortemente inclinato all’interesse civico e sociale – precisa nel lungo commento sul post del sindaco – come sa bene chiunque mi conosca, con declinazione pratica di questa attenzione che per di più concorre, e gratuitamente, al comune e ai cittadini con tante azioni benefiche, con tanto di volontariato, che lavora da 15 anni per soddisfare al meglio, cosa che viene sicuramente fatta, una gran quantità dei cittadini monzesi, e che per concludere porta in prima persona e anzi senza alcuna remora gli stessi valori di rispetto, onestà, buona propensione, impegno, dedizione e tutti gli altri valori cristiano-cattolici che la vostra stessa espressione politica dovrebbe difendere, e con forza”.
Conscio del dovere del primo cittadino di tenere alto il nome della sua città, allontanandola da eventuali polemiche, il gestore del Bar Zucchi precisa anche la sua posizione e il danno che questa vicenda sta portando al suo locale. “Io mi preoccupo del danno d’immagine e diffamatorio – precisa -. e faccio bene, faccio il mio di lavoro, della mia attività, dei suoi lavoratori, e di tutti i soggetti, molti e compreso anche lo Stato. Faccio bene ed è il mio dovere di amministratore di società d’impresa. Che mi obbliga a farlo, giustamente. Danno di immagine che questa persona fin da subito, e in maniera totalmente gratuita, infondata, nonché illegittima, ha provato ad arrecare”.
Una vicenda che, come ha precisato lo stesso titolare sempre nel post, finirà direttamente in Tribunale “In sede civile e penale – precisa -. assieme a tutti gli altri soggetti che hanno alimentato illegittimamente e gratuitamente, nonché gravemente, questa diffamazione”.
Non è felice di imbarcarsi tra i corridoi della giustizia. “Non che mi diverta molto, è ovvio – continua -. Avendo vari impegni come sempre a cui ottemperare, compresi quelli di gestione della burocrazia e della tassazione, ben vengano, che servono a tenere in piedi anche le istituzioni da cui scrivete”.
Poi una serie di precisazioni in merito a quanto ha fatto scatenare il putiferio: la recensione negativa dei due clienti, ribadendo che la vicenda finirà in Tribunale. Difendendo a spada tratta il lavoro e l’impegno del suo staff. “Tra cui Ivan che ha appena avuto un figlio, un mese prima dell’accaduto – scrive in un altro commento sul profilo del sindaco – e che è lì a farsi un mazzo grosso come una casa per la migliore responsabilità professionale lasciando a casa compagna e neonato per stare a servire, sempre assieme a me e a colleghi ovvio, in piene festività una montagna inverosimile di clienti”.
Il gestore del Bar Zucchi non accetta gli attacchi dei due clienti sulla cortesia del servizio. “Questi attacchi non li accetto e non li accettiamo- prosegue . anche questo è il mio lavoro. Difendere il lavoro mio e dei miei volenterosi e seri collaboratori”.
Nel frattempo il gestore sui social, ma non solo, è stato subissato da insulti e da minacce molto gravi contro il suo locale. Ribadendo nuovamente che la vicenda finirà in Tribunale. “Io risponderò per le mie dichiarazioni private (il messaggio omofobo, infatti, era stato inviato in via personale al cliente che aveva fatto la recensione negativa, ndr) -ricordiamolo – precisa – L’altro risponderà per tutto il resto che ha avuto l’ardore di voler generare”.
In molti però si sono anche chiesti se non fosse esagerato il putiferio attorno a questa vicenda: in una città come Monza, non ci sono problemi, situazioni o vicende delle quali occuparsi?