SEREGNO – “Non ci fermiamo mai”. Sorride Tiziano Mariani, imprenditore seregnese di successo nonché consigliere comunale (è capogruppo della lista civica “Noi x Seregno”), ripetendo lo slogan di Radio Lombardia. La sua radio: e lui da editore dà il buon esempio, non solo rimboccandosi le maniche per fare funzionare la baracca, ma tenendo un occhio vigile verso il futuro per intercettare i nuovi scenari che si stanno aprendo nel campo della comunicazione. A dicembre 2018 la prima mossa: l’acquisto di un canale televisivo, visibile al 626 del digitale terrestre.
“Un bravo imprenditore – commenta Mariani – deve avere la capacità e il coraggio di investire anche in tempo di crisi. L’editoria è in difficoltà, ma se si vuole garantirsi un futuro, bisogna guardare avanti. Io ci provo”.
Lui, del resto, non è proprio un novellino nel mondo della comunicazione. “Ho sempre avuto la passione per la radio – racconta il seregnese – e nel 1975 ho iniziato la mia avventura con Radio Lombardia. Ho solo dovuto cedere le mie quote per un breve periodo, per evitare problemi di incompatibilità, quando mi sono impegnato in prima persona nel Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) nel tentativo di dare un impulso imprenditoriale alle radio. Non si poteva continuare in quel modo. I tempi, la nuova tecnologia e la crisi l’hanno dimostrato: dalle 6 mila radio che c’erano a quell’epoca in Italia, ora siamo scesi a meno di 500”.
La sua convinzione è che cercare di tirare avanti in attesa di momenti migliori sia la peggiore strategia: “Noi ora non siamo più una semplice radio. Siamo una ‘radiovisione’. Non bastava più la vecchia radio analogica, ora bisogna ragionare in modo diverso, con una comunicazione a 360 gradi che comprenda innanzitutto anche il web, lo streaming, il canale televisivo, le riprese su Facebook. Se si vuole rimanere sul mercato, o ci si adegua ai tempi o si deve rinunciare. Naturalmente alla base di tutto devono esserci la voglia, la competenza, l’idea di dare fondo alle risorse”.
Per lui si è presentata la possibilità dell’acquisto dello spazio televisivo. “La spesa ho dovuto sostenerla – sottolinea Mariani – ma l’operazione è stata resa possibile anche grazie alla professionalità dei dipendenti. Gli studi sono stati completamente trasformati, ora sono più televisivi che radiofonici, ma loro continuano a offrire un lavoro di qualità, dalla redazione alle varie trasmissioni. Penso a “Pane al pane”, che ogni giorno mette a confronto politici e giornalisti, dal livello locale a quello nazionale, ma anche a “Linea Rock” che arriva al milione di visualizzazioni ed è seguita in tutto il mondo. O, ancora, a “Lombardia mattina” dove passa di tutto: dal teatro alla musica, al mondo del lavoro, alla moda. Soprattutto non dimentichiamo mai il nostro modo diverso di fare informazione: è questo che, due anni fa, ci ha permesso di essere insigniti dell’Ambrogino d’Oro”.
Non si vive però sugli allori, bisogna pensare a nuovi sviluppi e alle nuove mode. “Io sono un romantico – conclude Mariani – mi auguro che la radio non tramonti nei prossimi 20 anni. Credo che abbia ancora una sua bellezza e un suo ruolo, anche se cambierà il modo di ascoltarla. Facciamo però attenzione al web e, soprattutto, mettiamo delle regole. Soltanto così spariranno le bufale, le porcherie, si incentiveranno gli imprenditori a investire in tecnologia e in professionalità”.
Gualfrido Galimberti