LISSONE – “L’appello è infondato e deve essere, pertanto, respinto, con conseguente conferma della sentenza impugnata”. Con sentenza dello scorso 14 giugno 2018, depositata nei giorni scorsi, la Sezione Quarta del Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso presentato contro il Comune di Lissone da Sofim Società Finanziaria s.p.a. e Impresa Edile Fratelli Faletra s.r.l, che chiedevano l’annullamento di varie decisioni amministrative relative all’Ambito di trasformazione AT7.
Come già avvenuto nel 2014 quando il Tribunale amministrativo regionale (TAR) aveva respinto tutte e 6 le eccezioni presentate accogliendo in toto la linea del Comune, anche il Consiglio di Stato ha confermato la validità degli atti adottati dall’Amministrazione Comunale.
“Si conclude così il lungo iter giudiziale relativo ad una importante decisione urbanistica assunta nel corso della precedente legislatura – commenta il sindaco Concettina Monguzzi – il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità degli atti e preservato l’autonomia pianificatoria dei Comuni. Su un territorio come quello di Lissone, urbanizzato per oltre l’80%, era impossibile immaginare di consumare un altro polmone verde, uno dei pochi ancor oggi presenti in città”.
Il giudizio riguardava un’importante realizzazione urbanistica contenuta nel Piano di governo del territorio approvato prima del 2012 e che prevedeva la realizzazione tra Lissone e Santa Margherita di 12 edifici di altezza variabile da 5 a 10 piani per una volumetria complessiva di 72.520 mc e per un totale di circa 300 nuovi appartamenti. Proprio su quell’area, inoltre, verte una parte del progetto inerente alla futura Pedemontana.
Il progetto, inserito nel Piano regolatore del 2012, era stato respinto nel 2013 dall’amministrazione Monguzzi a seguito della variante al Pgt da essa introdotta.
Una decisione assunta anche grazie al nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale, che in quell’area prevede un «corridoio ecologico». Questi spazi hanno come obiettivo lo sviluppo e il potenziamento di corridoi ecologici incrementando la naturalità e la connettività delle aree collegate, rafforzando la matrice ambientale e ripristinando la naturalità di alcune aree degradate. Per questo motivo, il 18 luglio 2013 era stata adottata la Variante al Documento di Piano del PGT che prevedeva per l’Ambito AT7 la modifica della destinazione da residenziale ad agricola.
Le valutazioni contrarie al consumo di suolo espresse sia nella VAS del Pgt che nella successiva variante adottata, oltre all’accoglimento per le medesime valutazioni di due osservazioni presentate a seguito di adozione del Piano Attuativo dell’ambito AT7, hanno portato alla conclusione dell’iter del Piano con la non approvazione dello stesso. Dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato ha riconosciuto in pieno la correttezza del percorso seguito dall’Amministrazione Monguzzi in tutti i suoi passi.
“Una scelta coraggiosa, che rafforza la differenza nella pianificazione territoriale fra le Amministrazioni precedenti e le due amministrazioni Monguzzi – sottolinea il sindaco – attraverso scelte urbanistiche molto differenti rispetto a quelle precedenti al 2012, la precedente e l’attuale Giunta hanno dato risposte concrete di cambiamento. Il pronunciamento del Consiglio di Stato è la conferma dell’assoluta legittimità entro cui ha lavorato l’Ente, operando a tutela di tutta la cittadinanza senza alcun intento discriminatorio. È questa anche l’occasione per ringraziare l’Ufficio legale comunale e le Associazioni che in questa occasione si sono schierate al fianco del Comune, nella certezza che la scelta di convertire un’area di tale grandezza da residenziale ad agricola fosse quella migliore per Lissone”.
A seguito del pronunciamento, il Consiglio di Stato ha anche condannato le società appellanti al pagamento, in favore del Comune di Lissone, delle spese per complessivi 6.000 euro.
Ad oggi, le aree dell’ambito AT7 risultano già incluse nel perimetro del Parco locale di interesse strategico (PLIS) del Grugnotorto-Villoresi. Al fine di tutelare e valorizzare le aree verdi mediante una gestione sovracomunale, la Giunta Monguzzi già ad inizio 2017 è entrata nel Parco con 160 ettari di terreno indicati come agricoli, fra i quali rientrano anche quelli situati fra Lissone e Santa Margherita.