MONZA – Un grande lavoro di squadra ha portato giovedì 31 gennaio ad una donazione multiorgano molto particolare presso l’Ospedale San Gerardo di Monza. L’eccezionalità è stata data dalla concomitanza di un donatore di organi e tessuti a cuore fermo, la cui morte è stata accertata in Pronto Soccorso poco dopo le 9 del mattino secondo criteri cardiologici e di una donna, per la quale è stata accertata la morte encefalica nel corso della giornata in seguito ad una grave emorragia cerebrale.
Il destino comune di due persone, classe 1961, decedute lo stesso giorno e la disponibilità infinita di due famiglie messe a dura prova in un momento di dolore assoluto, ha portato nel corso della mattina e poi della notte di giovedì al prelievo di 7 organi (4 polmoni, 1 cuore, 1 fegato, 2 reni, 1 pancreas) che hanno ridato vita e speranza ad altrettante persone e numerosi tessuti (cornee, cute, tessuto muscolo scheletrico e valvole), ora a disposizione delle Banche dei Tessuti di riferimento della regione Lombardia per soddisfare la grande richiesta sanitaria.
La donazione di organi e tessuti in seguito ad accertamento di morte encefalica (secondo cioè criteri neurologici) è ormai parte integrante della pratica clinica nel presidio monzese della ASST di Monza, sebbene il processo di donazione impegni attivamente numerose professionalità: medici e infermieri del reparto di Terapia Intensiva Neurochirurgica in prima linea, vari consulenti medici che si alternano per la valutazione di idoneità del potenziale donatore (neurologi, anatomo-patologi, chirurghi, dermatologi, cardiologi e infermieri dell’emodinamica, radiologi e tecnici di radiologia, pneumologi, medici e infermieri dei laboratori analisi) che viene in ultimo affidato alle équipe dei prelevatori provenienti dai diversi centri trapianto e dalle Banche dei tessuti cui gli organi vengono destinati in seguito al lavoro del Centro Regionale Trapianti. Qui, un anestesista di sala operatoria e una intera équipe infermieristica assegnata alle urgenze cliniche viene messa a disposizione del prelievo multiorgano.
Ma la vera eccezionalità dell’evento è da ricercare nell’altra donazione portata a termine nello stesso giorno: il prelievo bipolmonare e multi-tessuto in un uomo deceduto in seguito ad arresto cardiaco in Pronto Soccorso. Al termine delle manovre rianimatorie durate oltre un’ora senza che però avessero esito positivo, già nel Pronto Soccorso del nosocomio sono state iniziate, in seguito alla non opposizione dei familiari presenti, le procedure che hanno portato al prelievo di due polmoni a distanza di due ore dal decesso dell’uomo.
Ancora una volta, diverse professionalità, tra cui un medico della Terapia Intensiva Neurochirurgica, il medico rianimatore in forza al servizio di guardia attiva rianimatoria dell’ospedale, il personale medico e infermieristico del Pronto Soccorso e delle sale operatorie (la cui attività diurna elettiva ha lasciato spazio a questo prelievo, con largo spirito di adattamento), il direttore del servizio trasfusionale e i suoi tecnici, il personale dei laboratori di microbiologia e biochimica clinica hanno permesso questo prelievo che potremmo definire eccezionale perché non se ne eseguono molti in Lombardia e in Italia in generale, ma per i quali l’Ospedale San Gerardo si è fatto sin dal 2014 promotore pioniere di questo progetto sfidante.
Collante di tutte queste attività è stato il personale del coordinamento locale dei prelievi di organi e tessuti. Ora, tutto il personale coinvolto negli sforzi di quel giorno, rimane in attesa degli esiti a distanza dei diversi trapianti, che a distanza di 48 ore stanno comunque dando risultati promettenti.
“Ancora una volta – sottolinea il direttore Ggenerale della ASST di Monza – la dedizione, il lavoro di squadra, la determinazione, ma soprattutto il cuore delle donne e degli uomini di questo ospedale hanno dimostrato l’eccellenza del San Gerardo di Monza nell’ambito della donazione di organi e tessuti, sempre pronti a trasformare in realtà richieste ed esigenze dei donatori e delle loro famiglie in risposta alla domanda sanitaria delle numerose persone in attesa di un trapianto. Al di là della normale pratica clinica, al di là dei numerosi ostacoli che ogni singolo processo di donazione di organi e tessuti porta con sé, senza dimenticare la grande umanità e sensibilità dei parenti”.