MONZA – Via Dell’Offellera: qualche cosa si muove ma per adesso tutto tace. L’assessore alla Sicurezza Federico Arena tranquillizza i residenti. “E’ un problema che prosegue da anni – spiega in merito alla vicenda delle baracche occupate da persona senza fissa dimora e della grande area agricola acquisita da un privato e trasformata in parcheggio dove ogni giorno transitano molti tir – La Questura di Milano ha effettuato un sopralluogo e stiamo attendendo i riscontri. Nel 2018 sono stati eseguiti molti controlli che hanno portato alla riduzione dei depositi di rottame presenti su quell’area. Anche per quanto riguarda le persone che vivono nelle baracche non è un problema recente: questi nuclei, dove peraltro vivono minori e disabili, sono registrati all’anagrafe come persone senza fissa dimora”.
Ma i residenti non si arrendono e chiedono un rapido intervento. Settimana scorsa sono state consegnate le oltre 250 firme raccolte dal Comitato di quartiere Sant’Albino e dai residenti delle vie Caprera – Dell’Offelera per sollecitare una rapida soluzione del problema: da un lato il parcheggio privato sorto alcuni fa su un’area di oltre 30 mila metri quadrati a destinazione agricola di interesse strategico dove ogni giorno transitano numerosi tir, dall’altro la situazione di precarietà di decine di persone che vivono nelle baracche senza luce, gas, acqua e sistema fognario.
“La situazione sta peggiorando – spiega Paolo Teruzzi del Comitato di quartiere Sant’Albino -. La mattina in tir quando vengono messi in moto fan un gran rumore oltre che produrre smog. Sono oltre un centinaio quelli che ogni giorno transitano nel parcheggio privato, proprio sotto le finestre dei residenti”.
Poi c’è il problema sociale delle persone accampate nelle baracche. “Non vogliamo mandarli via siamo molto preoccupati per quello che potrebbe succedere – aggiunge – Sono circondati dai rifiuti, non sono neppure attaccati alla rete fognaria. Non vogliamo che vengano sfrattati, per poi doversi trovare un’altra sistemazione precaria, ma che ci sia un intervento risolutivo da parte del Comune”.
Barbara Apicella