MONZA – “Parlate con i vostri figli, insegnate loro a ragionare con la propria testa, cercate di captare se hanno un’idea deviata della droga; se pensano, sbagliando, che farsi una canna non sia dannoso e comunque si può smettere quando si vuole”.
Così aveva detto un anno fa Enrico Comi ai genitori che erano intervenuti al Mapelli in occasione dell’incontro sulla droga. Questo, ma non solo, il messaggio che Comi trasmetterà domani mattina, sabato 23 febbraio, alle 10 sempre nell’istituto di via Parmenide dove parlerà alle mamme e ai papà del rischio dell’alcol e delle droghe.
Un evento fortemente voluto dall’Associazione Scuola Aperta Mapelli per riflettere su due tematiche molto delicate e purtroppo comuni tra i più giovani. Finire nel tunnel della dipendenza è facile, ma il ruolo dei genitori è fondamentale per evitare questi rischi.
Enrico Comi lo sa bene: prima di essere marito e padre, è stato anche vittima della tossicodipendenza dalla quale è riuscito ad uscire. Cadendoci, senza neppure rendersene conto, quando era un adolescente: classe 1966, da oltre 25 anni è riuscito a disintossicarsi e svolge attività di prevenzione nelle scuole attraverso la campagna “StupeFatto”. Lui la droga l’ha provata per davvero: a 14 anni il primo spinello, poi la discesa è stata rapida, fino alla rinascita in comunità e l’inizio di un nuovo percorso che lo ha reso un uomo diverso, marito e padre di tre figli.
La droga l’ha conosciuta con gli amici: su 21 ragazzi ben 9 sono morti per overdose e solo 2 sono riusciti a salvarsi.
Enrico ha iniziato come tanti con lo spinello: sapeva che faceva male, ma pensava di riuscire a smettere quando voleva. Purtroppo non è stato così e dall’erba è passato velocemente all’eroina provando anche gli acidi. Fino a quando, a 21 anni, si è visto la morte in faccia e a quel punto ha capito che era arrivato il momento di smettere.
Tanti gli spunti di riflessione che emergeranno durante la mattinata, oltre alla possibilità di confronto e di porre domande al relatore. Nella consapevolezza che, il dramma della droga, non tocca solo gli altri.
L’ingresso è libero.
B. Api