SEREGNO – “Una riorganizzazione pezzente che la ricca, produttiva e popolosa Brianza Ovest non merita”. Delusione e rabbia da parte degli esponenti del Cob (il Comitato Ovest Brianza, costituito da personalità eccellenti della sanità brianzola, tra liberi professionisti, medici d’ospedale, farmacisti) per i disservizi che i cittadini devono sopportare pensando all’organizzazione delle sanità. Medici in rivolta, pronti a compiere azioni clamorose per tutelare le necessità del territorio, considerato più che maltrattato.
“I cittadini della Brianza Ovest – spiegano gli esponenti del Cob – sono molto più numerosi di quelli del resto della nostra provincia. Vengono tutelati? Macché: i cittadini delle Groane, quelli di Cesano Maderno, Seveso, Meda, ma anche quelli di Seregno e del caratese, in caso di necessità dovrebbero ricoverarsi nell’ospedale di Vimercate. Non ci andranno mai”. La distanza, del resto, è notevole: per raggiungere quella struttura sanitaria durante la giornata, se va bene, bisogna mettere nel conto un’ora di viaggio. “Sono quasi 500 mila abitanti, aggiungendo Lissone e Vedano al Lambro, a un passo dal San Gerardo, che considerano Vimercate una cattedrale nel deserto. Eppure quell’ospedale dalla Regione prende soldi anche per tutti questi cittadini che non lo raggiungeranno mai”.
Qui, ovviamente, o si va al San Gerardo di Monza o in quelli più vicini. Anche su questo, tuttavia, il Cob ha molto da ridire: “E’ in atto una gestione folle che sta portando al massacro di tutti gli altri presidi. Giussano, ormai, è ridotto a poca cosa. Quello di Seregno, ormai centro di rieducazione, è in una situazione difficile. L’ospedale di Carate Brianza è in fase di ridimensionamento. E poi c’è quello di Desio, con una situazione davvero preoccupante”.
I medici evidenziano che si tratta di una struttura efficiente, con un bilancio sano che viene sacrificato a beneficio del San Gerardo poiché, in quanto centro universitario, “prosciuga” le risorse dell’ospedale più piccolo. “Tante unità complesse sono diventate unità semplici. Sparita l’Anatomia patologica, declassate la Radiologia, la Psichiatria, la Rianimazione, l’Oncologia. I primari sono tutti a Monza. Con conseguenze terrificanti per il territorio, compresi i tempi di attesa biblici per le visite specialistiche che, con impegnativa, ormai in molti casi superano l’anno di attesa. Vergognoso”.
I medici annunciano iniziative a breve per sensibilizzare gli amministratori comunali e i singoli cittadini.