MILANO – La Corte d’Appello di Milano ha dichiarato il “carattere discriminatorio” di una delibera della Giunta regionale lombarda dell’ottobre 2015 “nella parte in cui prevede, ai fini dell’accesso al cosiddetto ‘bonus bebè’ regionale, il requisito dei cinque anni continuativi di residenza” di entrambi “i genitori del nuovo nato”.
Nel procedimento, scaturito dal ricorso dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e di Avvocati per niente onlus, i giudici della sezione Lavoro ordinano anche alla Regione Lombardia di “modificare” la delibera con “l’abolizione” del requisito dei cinque anni continuativi di residenza e “di riaprire i termini per la presentazione delle domande”, a cui sono interessati soprattutto gli immigrati.
A dicembre la Corte d’Appello di Milano aveva dichiarato “discriminatoria” un’altra delibera di quattro anni fa per l’accesso al ‘Fondo sostegno affitti’ cioè “l’esercizio di una regolare attività” e la residenza da almeno 10 anni in Italia e da almeno 5 nella regione.