MEDA – Un personaggio di grande spessore e, soprattutto, di grande umanità. Anche la città di Meda piange la scomparsa del conte Ranieri di Carpegna Brivio. Nato il 30 novembre 1918, è deceduto in settimana a Milano. L’ultimo saluto ieri, venerdì 1 marzo, nella chiesa di Santa Maria Segreta, poi la sepoltura nella cappella di famiglia nel cimitero di Meda.
Non è mancata una folta rappresentanza dei cittadini del quartiere Polo Meda Sud. E, onestamente, non è difficile capirne il motivo. Ci ha pensato don Angelo, che ha benedetto la salma davanti alla chiesa di Madonna di Fatima, a riassumere la vita e il legame speciale che aveva con la città : “E’ stato evidentemente un uomo fortunato e così ha potuto aiutare tantissime persone che si andavano insediando in questa parte della città”.
Tante, soprattutto giunte dal Veneto nei primi anni Cinquanta, alcune anche a seguito dell’alluvione del Polesine del 1951 e che cercavano terra e lavoro. In questa parte a sud est di Meda diversi terreni erano di proprietà del ‘Conte’ ed erano tempi grami : alcuni vivevano già in baracche di legno, con i figli da crescere e lavori precari.
Il Conte aveva buone parole per tutti. Soprattutto la solita frase che lo ha sempre contraddistinto: “Non preoccuparti per i soldi, me li darai quando lì avrai…”. Così diceva a coloro che cercavano un pezzo di terreno. I soldi, in molti casi, non li ha nemmeno mai intascati. Non per la disonestà degli altri, ma perché era già appagato dal fatto di avere aiutato persone in difficoltà.
Grazie a lui e a questa sua bontà d’animo tante sono state le persone che, poco per volta, hanno potuto costruire una casa e crescere una famiglia fino a sistemarsi definitivamente nel migliore dei modi.
Anche la costruzione della chiesa dedicata alla Madonna di Fatima ha visto la generosa presenza del Conte e uno dei cinque figli ieri, per l’ultimo saluto, ha voluto portare all’interno della stessa una preghiera e “le lacrime” di nonna Teresa.
Il Conte Ranieri di Carpegna Brivio – già insignito dell’Ambrogino d’Oro dal sindaco di Milano – lascia la moglie Angiola Maria Carrassi del Villar di 96 anni e i figli Federico, Alessandro, Ugoberto, Emanuela e Lodovico.
Della nobile famiglia rimane l’antica dimora in piazza Vittorio Veneto.
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