MONZA – San Fruttuoso non ha né la biblioteca né il Centro civico. Le riunioni della Consulta si svolgono negli spazi della scuola media che, da anni, ne rivendica la restituzione. La Consulta chiede al Comune di sottoscrivere un patto di cittadinanza per affidare al Politecnico di Milano il progetto dello studio di fattibilità per la ristrutturazione dell’ex Centro sociale Cariplo di via Tazzoli ricavando anche spazi per il quartiere. Ma il Comune dice no: per gli amministratori saremmo di fronte a un danno erariale.
Quei 30 mila euro che la Consulta ha chiesto per affidare al prestigioso ateneo milanese lo studio per la ristrutturazione dell’edificio di via Tazzoli (di proprietà comunale) non sono stati erogati perché, per i tecnici comunali, comporterebbero un danno erariale per la città.
Ma la Consulta non ci sta e lo farà sentire a gran voce il prossimo 14 marzo alle 21 quando sarà convocata una riunione pubblica proprio con i tecnici del Comune per capire la bocciatura di questa proposta. L’ex Centro sociale Cariplo è stata affidata dal Comune in gestione a una cooperativa. Attualmente svolge funzione di pensionato maschile. Ci sono poco meno di cento stanze, ed è utilizzato da uomini che temporaneamente vengono a Monza per motivi di lavoro o familiari, e da molti padri separati o divorziati che non possono permettersi di affittare una casa. Esistono anche spazi comuni che la Consulta vorrebbe utilizzare aprendoli a tutto il quartiere.
Da qui l’idea di affidare al Politecnico di Milano lo studio di fattibilità per restituire (più bello e funzionale) l’ex Centro sociale di via Tazzoli sia agli utenti (oggi la maggior parte delle stanze non hanno il bagno interno), sia al quartiere (ricavando gli spazi per il Centro civico, la biblioteca, ma anche luoghi dove organizzare proiezioni e incontri). Nel progetto della Consulta è previsto anche il ripristino del servizio di ristorazione un tempo attivo. Un self service non solo ad uso interno, ma aperto anche al quartiere e a prezzi calmierati un tempo molto utilizzato soprattutto dalle persone anziane.
La Consulta è certa che questo studio di fattibilità si può fare. “Non siamo di fronte a un danno erariale – spiegano – Ma al recupero di una struttura di proprietà comunale, gestita da una cooperativa, dove vengono destinati spazi a beneficio del quartiere. Vogliamo tornare a poter utilizzare l’ex Centro sociale. Durante la Giunta itinerante di giugno 2018 avevamo avanzato semplici proposte come la riapertura del centro medico, ma l’amministrazione ci aveva ribattuto che il nostro era un libro dei sogni, impossibile da realizzare”.
Barbara Apicella
1 Comment
Ben commentato e redatto. Bene sapere che qualche media sia sul “pezzo” con voce neutra, ma vicina ai problemi del territorio, soprattutto di Quartiere.