BARLASSINA – Il Comune di Barlassina, in collaborazione con l’Archivio Valentino Vago e la Banca Credito Cooperativo di Barlassina, organizza una serie di eventi dedicati a Valentino Vago a cura di Roberto Borghi. Nato nel comune alle porte di Milano nel 1931, Vago è scomparso nel gennaio dello scorso anno.
Oggi, sabato 16 marzo, alle 16.30 la Sala Sanvito della Banca Credito Cooperativo, in via Colombo, ospiterà il convegno “Abitare un’opera. Cooperare è un’arte”. A quarant’anni dagli affreschi della sede di via Colombo della Cassa Rurale e Artigiana di Barlassina. Alle 19 nella sala consiliare del municipio verrà inaugurata una mostra di dipinti realizzati dall’artista nel 2016-2017. Potrà essere visitata sino al 31 marzo il sabato e la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19.
Sabato 23 marzo dalle 15.30 si terrà una visita guidata delle opere abitabili dislocate nel territorio di Barlassina. La visita avrà inizio dalla casa natale dell’artista (oggi showroom di “Vago Forniture”) in corso Guglielmo Marconi 52.
“Bellezza” è una parola che gli artisti contemporanei usano con cautela. Il timore, nemmeno troppo nascosto, è che un’opera che viene definita bella risulti poco intelligente e non abbastanza nuova. Valentino Vago la pensava in tutt’altro modo. Stando a quel che diceva spesso, la bellezza è un po’ dovunque, ma non sempre è immediatamente percepibile: il compito dell’artista consiste nel farla venire allo scoperto, nel manifestarla attraverso le sue opere.
A partire dal 1979, l’anno in cui crea il vasto e articolato affresco all’interno della Cassa Rurale e Artigiana di Barlassina (oggi Banca di Credito Cooperativo), la pittura di Vago tende a fuoriuscire dai limiti del quadro e a diffondersi nello spazio. Nel 1980, dopo aver dipinto le Stanze in scala tonale nel Palazzo Reale di Milano, l’artista rilascia un’intervista nella quale afferma di voler intervenire in “una chiesa … in una grande cupola. Vi farei un mio Paradiso. Vi dipingerei la felicità”. Due anni dopo riceverà l’incarico di realizzare una grande opera ambientale nella chiesa di San Giulio a Barlassina: sarà l’inizio di una lunga serie di interventi in edifici sacri che si concluderà nel 2017, due anni prima della sua scomparsa, con quello che considerava “la summa dei suoi settant’anni di pittura”, il dipinto abitabile in San Giovanni in Laterano a Milano.
Barlassina ospita altre tre grandi opere murali di Vago datate 1992: la prima si trova all’interno della Cappella della Casa dell’Anziano, le altre due nell’atrio e nella sala conferenze (in seguito ridenominata Sala Vago) della scuola elementare. (L’artista realizzerà anche nel 2004 degli interventi nel cimitero del comune brianzolo che, nel corso degli anni, hanno subito l’usura dei fenomeni atmosferici e attualmente sono poco visibili.)
L’arco di tempo compreso tra gli affreschi nella Cassa Rurale e Artigiana e le tre opere del 1992 corrisponde, all’incirca, a quello che potremmo chiamare il “periodo narrativo” della pittura di Vago. L’artista sembra animato da una tensione affabulatoria, ma il suo racconto non segue alcuna trama: la narrazione viene ogni volta condotta per accenni, persino quando fa riferimento alla storia sacra, come accade negli edifici con destinazione religiosa. Vago preferisce evocare i protagonisti degli avvenimenti biblici tracciandone semplicemente le sagome, oppure isolando un dettaglio della loro figura o un particolare della vicenda che li vede coinvolti. Il metodo è quello dell’apparizione, dell’emersione da un contesto astratto: il singolo elemento, in ogni caso, viene presto riassorbito nell’atmosfera generale del dipinto, nei flussi di colore che la percorrono e che in fondo la determinano.
Tutti gli interventi murali realizzati da Vago a Barlassina sono stati documentati e, allo stesso tempo, reinterpretati dalle foto scattate per questa occasione da Armen Casnati, in mostra per il solo pomeriggio del 16 marzo nell’atrio dell’auditorium della Banca di Credito Cooperativo. Le opere esposte nella mostra di Vago presso la sala consigliare di Palazzo Rezzonico, invece, sono state create nel 2016-2017, in concomitanza con il cantiere nella chiesa di San Giovanni in Laterano.
Caratterizzati da addensamenti di tonalità rosa e giallo, questi dipinti rappresentano l’esito di una pittura che, completata la sua “fase narrativa”, ha optato per un silenzio quasi assoluto, appena interrotto da vibrazioni diafane e accensioni misteriose. Luogo di nascita dell’artista, eppure allo stesso tempo luogo d’elezione, ripetutamente scelto come meta di periodici ritorni, Barlassina è il territorio in cui si è maggiormente diffusa la bellezza manifestata da Valentino Vago.