SEVESO – La Coppa Italia resta nelle mani della Briantea84. La sesta della storia e la quarta consecutiva nella ormai lunga e vittoriosa saga targata UnipolSai. Arrivata dopo un momento a tinte scure, rappresenta il riscatto di un gruppo che ha lottato per 40’ contro un avversario caparbio e determinato come Santo Stefano. In pericolo proprio nell’ultimo eterno minuto (74-70), la vittoria dei brianzoli per 82-73 è stata il frutto della tenacia applicata al talento.
Se in semifinale il protagonista indiscusso era stato un Filippo Carossino con mano d’oro e grinta da vendere, la finale è stata molto di Adolfo Berdun, regista e cecchino come tutti lo conoscono, con 37 punti (63% dal campo) e 9 assist. Attorno a loro otto fedelissimi compagni, una squadra unita che dal primo all’ultimo minuto ha voluto voltare pagina dopo lo schiaffo europeo e ha messo in bacheca il primo trofeo del 2019.
“Una grandissima partita, giocata a ritmi infuocati – sono le prime parole di coach Marco Bergna -, la nostra difesa ha limitato una squadra come Santo Stefano e il suo leader Sofyane Mehiaoui lasciato a 7 punti. Sapevamo che non sarebbe stata una gara facile ma è stata una vera e totale prova di carattere per noi, non abbiamo mollato mai anche quando Bedzeti e compagni sono arrivati a -4. Siamo stati pazienti, abbiamo amministrato bene e siamo riusciti ad allungare di nuovo. Complimenti a tutta la squadra, oggi è stata la partita di Berdun ma in queste due gare di Coppa Italia si è visto un Filippo Carossino che ha dato anima e cuore, mettendo a frutto tutto il lavoro che sta facendo per la sua crescita. A tutti i ragazzi va il mio plauso, questa Coppa Italia è tutta meritata”.
Parte bene la UnipolSai sul parquet del PalaMura di Porto Torres: difesa asfissiante e un discreto 40% dal campo che porta il tabellone sul 5-2 con 7’30” da giocare. Più nervosa la prestazione marchigiana, già caricata di 4 falli (Sofyane Mehiaoui, Dimitri Tanghe e 2 per Sabri Bedzeti) con 6’50” sul cronometro. La risposta di Santo Stefano non tarda ad arrivare, con Bedzeti e Jordi Ruiz a tenere il passo dell’offensiva biancoblù trainata da Filippo Carossino e Ahmed Raourahi: vantaggi misurati a ritmi alterni fino alla rinnovata parità sul 14 pari a 2’18” dalla sirena. Nessuna inversione di tendenza sul finale, stesso copione e tabellone sul 18-18. Ancora Carossino leader tra i suoi (8), 9 i punti a referto per Ruiz.
Servono 120” di prove al tiro prima che il tabellone torni ad azionare i suoi led: 1/2 per Santorelli dalla lunetta (19-18), non spreca Bedzeti su fallo di Berdun (19-20). Riparte con l’italoargentino l’allungo della UnipolSai (21-20), poi Papi e Geninazzi fino al +5 UnipolSai con 5’50” sul cronometro che costringe coach Roberto Ceriscioli al time out. Ancora Papi per il +7 Cantù, Berdun per il 29-20 a 3’50” dalla sirena. Il terzo fallo di Santorelli (concretizzato da Bedzeti sul 29-22) rimescola le carte biancoblù in campo: dentro Ian Sagar e Mariana Perez, fuori Santorelli e Raourahi. Di nuovo Papi e Berdun per il massimo vantaggio UnipolSai (+ 13 sul 35-22), poi Andrea Giaretti a rimettere in gioco i suoi (35-24). Ultimo scambio tra Berdun e Ruiz: secondo quarto in archivio, punteggio sul 35-26. Parziale di quarto in ampio favore della UnipolSai (17-8), al 48% dal campo e trainata dai 21 punti di Berdun (11) e Carossino (10).
L’avvio è nel segno dell’italoargentino che cerca di macinare distanza su Santo Stefano con la tripla del 40-26. Il contropiede di Sagar, poi Bedzeti al quarto fallo costringe coach Ceriscioli a rivoluzionare il quintetto: fuori con Mehiaoui e Schiera, entrano Ghione, Giaretti e Feltrin. Il lungo maceratese sblocca la situazione ma la risposta arriva dal capitano canturino che si aggiudica canestro più fallo (47-33). Inizia una rincorsa colpo su colpo, Santo Stefano prova a rientrare rosicchiando punti ritrovando la mano di Ruiz che mette la tripla del 53-47, rientrando pienamente in partita a meno di 3’ alla terza sirena.
Geninazzi con sapienza taglia l’area e si procura un gioco da 3 che vale di nuovo il +10 (59-49). Il finale è tutto di Berdun che ha la mano calda e con 17 punti in 10’ porta i suoi a chiudere il parziale sul punteggio di 66-52. Ultimi dieci minuti di sofferenza, con Santo Stefano mai doma nonostante l’uscita dai giochi di Tanghe per quinto fallo. Carossino continua nel suo stato di forma e mette il 73-59 a 6’ dalla fine. Due passaggi a vuoto per la UnipolSai che cerca di amministrare ma spreca molte energie in difesa. Bedzeti con due giocate prepotenti riporta Santo Stefano a -8 (73-65), sono minuti pesantissimi dove la lucidità va cercata in ogni passaggio.
È sempre il numero 29 a dominare questi ultimi possessi, mentre la UnipolSai prova a resistere ma evidentemente è in affaticamento. Time out di coach Bergna, entra Sagar per Carossino, mentre Mehiaoui dalla lunetta fa il 74-70 con 1’12’’ alla sirena. Il momento più pericoloso di tutto il match, con l’inerzia inequivocabilmente dalla parte dei marchigiani. La palla scotta ed è molto pesante, Berdun mette il 76-70, poi la UnipolSai subisce il fallo sistematico di Santo Stefano che vuole allungare questi 50’’ il più possibile. Giaretti sceglie proprio l’italoargentino che dalla linea di carità fa 2/2 (76-71) ma Sagar trova sulla sua strada Bedzeti e lo spedisce in lunetta per il 78-73. Giaretti spende il suo quarto e quinto fallo su Berdun che fa 3/4 (79-73), poi è la volta di Carossino che dai liberi chiude in gloria e sigilla la partita a 6’’ dalla fine con il punteggio di 82-73. Coppa Italia a alla Briantea84, fine dei giochi.