MONZA – Sergio Bramini affila le armi (a suon di carte bollate) per difendere la sua casa. Dopo il ricorso (fallimentare) per le modalità di esecuzione dell’asta dello scorso 22 novembre andata deserta e poi con la casa assegnata a un acquirente che aveva depositato la busta con la proposta qualche giorno prima, adesso l’imprenditore fallito a causa dello Stato torna alla carica.
“Faccio ricorso perché il 24 dicembre ho ricevuto il decreto di sovraindebitamento che blocca tutte le procedure legislative in corso – spiega – Compresa quella dell’asta e dell’assegnazione della casa all’acquirente che aveva fatto una proposta di 500.075 euro”. Intanto nei giorni scorsi l’imprenditore monzese ha ricevuto l’avviso che entro il 12 aprile dovrà liberare la villa da tutti i mobili. “C’è un accanimento nei miei confronti – prosegue – Non è giusto il trattamento che sto ricevendo: la legge prevede che di fronte a un decreto di sovra indebitamento le procedure esecutive già in atto vengano bloccate. In questi mesi grazie alla generosità di alcuni amici sono riuscito a mettere nei magazzini molti mobili. Gli altri dove li metto?”.
La doccia fredda è di pochi giorni fa. “Al mio legale – prosegue – è giunta comunicazione che l’acquirente che si era aggiudicato l’asta ha chiesto una proroga fino al 30 aprile per il versamento dei soldi”. Una mossa che Bramini non si aspettava visto che all’indomani dell’asta il vincitore si era dichiarato disponibile a non acquistare la casa. Un altro colpo di scena dopo quello della partecipazione all’asta, visto che lo stesso Bramini ormai da tempo si stava impegnando a raccogliere i fondi nel tentativo di salvare la sua abitazione.
“Io non mi abbatto e vado avanti. Con il decreto del sovraindebitamento è previsto non solo l’annullamento delle procedure esecutive ma anche la possibilità che io possa vendere la mia casa a un prezzo competitivo e possa così pagare i miei debiti”.
L’evoluzione della vicenda è già finita sul tavolo del vice premier Luigi Di Maio, del quale il brianzolo è consulente, e per il quale ha redatto la cosiddetta Legge Bramini.