MONZA – Cascina San Fedele sotto la lente di ingrandimento del Politecnico di Milano. Venerdì 22 marzo gli studenti del “Laboratorio di Restauro” (“Architectural Preservation Studio”) della Facoltà di Architettura e Società hanno iniziato le analisi sulla Cascina all’interno del Parco di Monza.
Gli studenti, una trentina provenienti da tutto il mondo, dalla Cina e dalla Polonia, dalla Serbia e dall’India, dal Ghana e dalla Georgia, oltre che naturalmente dall’Italia, stanno conducendo rilievi geometrici e fotografici per studiare le caratteristiche dei materiali e della struttura dell’edificio, nonché il livello di degrado e dissesto. L’obiettivo è imparare le metodologie preliminari alla stesura di progetti di conservazione degli edifici storici, attraverso l’analisi di dati e informazioni raccolti sul posto, e definire strategie e ipotesi di intervento per il riuso compatibili con le caratteristiche dell’edificio. I rilievi proseguiranno venerdì 3 e venerdì 10 maggio.
“Ho incontrato un gruppo di studenti preparati e appassionati – racconta l’assessore all’Istruzione Pier Franco Maffé -. Ragazze e ragazzi provenienti da diversi Paesi, da Stati europei o dall’estremo oriente, entusiasti di trovarsi a contatto con la storia e la cultura italiana. Per la sua posizione e per il ricco apparato decorativo Cascina San Fedele è uno dei luoghi più affascinanti del Parco di Monza. Ma non ha solo un valore storico e architettonico. È, infatti, anche uno spazio pubblico che ospita colonie estive e attività didattiche. Il lavoro degli studenti del Politecnico ci darà informazioni preziose sull’edificio che potremo utilizzare nel caso di futuri interventi”.
Cascina San Fedele sorge su un’altura naturale che permette di spaziare su un vasto panorama verso Villa Mirabello, con il viale dei carpini e l’area dell’ex ippodromo. L’edificio, ispirato alla moda del Gothic Revival, fu progettato nel 1809 da Luigi Canonica, “archistar” della Corte napoleonica, in posizione idealmente contrapposta alla torre neogotica dei Giardini Reali, progettata dallo stesso architetto. Il prospetto principale, arricchito da bifore con cornici marmoree e colonne tortili, fu realizzato utilizzando alcuni reperti provenienti dalla Chiesa di Santa Maria di Brera, chiusa al culto nel 1808 per volere di Napoleone e destinata a divenire il primo nucleo della nascente Pinacoteca di Brera.