MONZA – La notizia era nell’aria già da qualche tempo, ma nessuno l’aveva mai considerata seriamente. Ora, purtroppo, è diventata realtà: il Governo ha deciso di “ritirare” la sua quota per il prolungamento della metropolitana fino a Monza. L’opera, salvo clamorosi dietrofront, è destinata a rimanere nel cassetto e a finire nell’elenco delle grandi infrastrutture incompiute che servono al nostro territorio.
Senza l’intervento del Governo, purtroppo, non ci sono speranze di realizzare l’intervento. Il costo per il prolungamento della linea viola M5 fino a Cinisello Balsamo e poi a Monza è stimato in 1 miliardo 250 milioni. Un anno e mezzo fa si riteneva possibile dare concretezza al progetto in nove anni soltanto se il Governo avesse accettato si mettere sul tavolo almeno 700 milioni di euro. Rifatti i conti, a Roma ne sono stati chiesti 900. Un tira e molla, un lungo e delicato lavoro di relazioni personali e politiche fino a strappare quel sì che sembrava destinato a cambiare il futuro della Brianza, almeno per quanto riguarda il sistema dei trasporti e della mobilità.
La parte restante, i 350 milioni, secondo gli accordi sarebbero stati suddivisi tra i Comuni interessati al progetto (Milano, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Monza), adottando come criterio quello quella della lunghezza della tratta di competenza e il numero delle fermate.
Proprio questa suddivisione sembra essere stata la causa che ha innestato la marcia indietro del Governo, già alle prese con discussioni sul finanziamento delle grandi opere. Contrarietà non tanto per i criteri stabiliti, quanto per il tempo impiegato: a oggi pare che non ci sia ancora un documento sottoscritto da tutti i sindaci inoltrato al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. L’uscita del sindaco di Milano, Beppe Sala, che aveva rimesso in discussione la realizzazione del prolungamento condizionandolo all’aumento del prezzo del biglietto sulle linee ora in funzione ha fatto poi il resto del danno.
Per il nostro territorio un duro colpo. In un momento in cui la competitività del nostro territorio e delle nostre imprese passa dalla realizzazione di infrastrutture, gli unici progetti che restano in piedi per quanto riguarda i trasporti sono la riqualificazione della metrotranvia Milano-Seregno e della Milano-Limbiate. La Brianza, insomma, adesso si attacca al tram.