MONZA – “Il vero biglietto unico, tanto atteso da centinaia di migliaia di pendolari, è quello che integra i bus con i treni, permettendo, con un titolo di viaggio integrato, di accedere a tutti i trasporti utilizzati nelle tratte pendolari. L’aumento del biglietto a 2 euro – prosegue Andrea Monti – imposto dal Comune di Milano, che da solo controlla l’agenzia avendone la maggioranza, rischia di essere la vera pietra tombale circa il raggiungimento della piena integrazione, auspicata da tutti”. Non esulta proprio per niente, anzi, manifesta tutto il suo disappunto, il consigliere regionale Andrea Monti per l’approvazione del sistema tariffario del bacino di mobilità di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia.
L’esponente del Carroccio punta il dito contro Roberto Invernizzi, Presidente della Provincia di Monza e Brianza, che invece aveva parlato di un grande risultato per il territorio: “Quello di Invernizzi – afferma Monti – è un atteggiamento da biasimare. Ha eseguito pedissequamente gli ordini provenienti da Palazzo Marino, accettando che ogni cittadino brianzolo debba pagare sia il treno che il biglietto urbano con tanto di sovrapprezzo. È davvero inaccettabile che per un ordine di partito si sia avvallata una decisione che di fatto aumenta il costo della vita degli abitanti della nostra Provincia. Allo stato dell’arte Milano non avrà alcun interesse a spingere per un titolo unico con i treni, dato che ormai ha ottenuto ciò che voleva, cioè l’aumento a 2 euro, unicamente per esigenze di bilancio”.
Sulla vicenda è intervenuta anche l’amministrazione comunale di Monza con una nota: “La città di Monza è assolutamente favorevole all’introduzione del biglietto unico ma si è astenuta ieri sulle modalità di attuazione proposte in via sperimentale a partire da luglio: sarebbe stato meglio prevedere fin da subito l’intesa con Regione Lombardia e quindi l’integrazione con le linee ferroviarie, di pari passo con i bus. Piuttosto che partire in fretta sarebbe stato meglio optare per una integrazione vera e completa di tutti i mezzi di trasporto pubblico. La soluzione adottata invece, non fa che disincentivare il trasporto su ferro: una scelta in totale controtendenza rispetto alle politiche di sostenibilità e qualità ambientale che stiamo perseguendo”.
“Nella migliore delle ipotesi – evidenzia l’amministrazione comunale – nessun vantaggio per i monzesi, contrariamente a quanto si sarebbe ottenuto con l’integrazione ferro-gomma da noi auspicata”.