Non ha una sigla, bensì un suono inconfondibile che l’accompagna: un ruggito. Basta forse questo indizio per svelare il riferimento alla Metro-Goldwyn-Mayer, compagnia di produzione cinematografica nata ufficialmente il 17 aprile 1924, dopo solo ventiquattr’ore di pratiche burocratiche..
Un colosso. Già alla nascita. Non parte infatti da zero: si tratta della fusione tra la Metro Pictures Corporation e la Goldwyn Pictures Corporation. La somma tra le due, con notevoli finanziamenti alle spalle, determina la creazione del maggiore centro di produzione di tutta Hollywood. Il che significa anche di tutto il mondo. E i film prodotti fin da subito, in grado di riscuotere un grande successo, non mancano di certo.
Due anni più tardi la svolta. Al cinema arriva il sonoro. Per la compagnia le conseguenze sono essenzialmente due: la prima è la creazione di “Leo the Lion”, la mascotte dall’inconfondibile ruggito. Sembra una cosa marginale, ma in realtà aiuterà a identificare la compagnia in tutto il mondo. E poi ecco anche l’arrivo di fior di attori messi sotto contratto: da Clark Gable a Spencer Tracy, da Greta Garbo a Judy Garland. La Mgm cresce in popolarità e nel conto in banca. Sforna film di successo a ripetizione. Tra questi, per esempio, “Via col vento”. Ma dà il via anche a serie che segneranno un’epoca. Basti pensare a “Tarzan”.
Da “Agente 007” ai western o “2001: Odissea nello spazio”. Tanti film guardati ancora oggi. Con gli azionisti che si lasciano ingolosire e vogliono sempre di più, negli anni ’80 arriva anche l’acquisto della United Artists. Sarà un flop pazzesco. Si arriva fino al 2005, l’anno della svolta con il nuovo passaggio di proprietà nelle mani della Sony e di un largo gruppo di investitori.
Per un’azienda che guarda verso il futuro non si può fare a meno di osservare il passato: in tutto più 4 mila titoli di film e ben 208 premi Oscar conquistati.