MONZA – Il futuro del Parco e della Villa Reale venga espresso chiaramente. Questo, in sintesi, quello che chiedono i componenti dei gruppi Comitato per il Parco Antonio Cederna e La Villa Reale è anche mia.
Chiarezza e progettualità sul prossimo futuro del prezioso patrimonio storico e naturale cittadino, soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni del Sopraintendente Rinaldi che durante un incontro ha “evidenziato una sorta di abuso edilizio permanente all’interno dell’area dell’autodromo – si legge nel comunicato stampa dei due gruppi – e ha confermato la presentazione di un progetto da parte di Sias per la trasformazione strutturale della Gerascia come sede permanente di concerti a grande impatto di pubblico. Ci hanno colpito le affermazioni del Soprintendente che descrive l’utilizzo del Parco di Monza come un grande contenitore privo di un progetto unitario e sostanzialmente caratterizzato da scelte che di volta in volta vengono decise da chi dispone dei contributi”.
Una progettualità che al Comitato per il Parco e al gruppo La Villa Reale è anche mia non è piaciuto. “Che venga garantita la massima trasparenza dei bandi, dei progetti, dello stato di avanzamento dei lavori, anche attraverso la pubblicazione dei documenti inerenti all’attuazione dell’Adp (Accordo di Programma) tra cui le relazioni semestrali del Consorzio al Collegio di Vigilanza (art. 12.2 dell’Adp) e gli Atti della Segreteria tecnica dell’Adp – dichiarano i due portavoci Bianca Montrasio e Roberto D’Achille. Che nella destinazione dei fondi si dia priorità all’attuazione tassativa e rapida di quanto già previsto per la prima fase degli interventi; alla manutenzione del verde e alla redazione/attuazione del Piano di Assestamento Forestale; al recupero totale del complesso delle Ville Duriniane Mirabellino e Mirabello, completando il restauro di questa seconda e provvedendo all’acquisizione (promessa dal Demanio e data per certa dal Sindaco precedente e confermata dall’attuale) e al restauro di Villa Mirabellino che versa in uno stato di degrado inaccettabile. L’obiettivo è quello di costituire – sulla base di un progetto presentato fin dal gennaio 2015 da venti associazioni culturali e ambientaliste – un osservatorio agro-naturalistico del Parco e dei Parchi storici di valenza internazionale, che manca anche a livello regionale”.
I due gruppi sollecitano anche un rilancio Consorzio che dovrebbe essere dotato di risorse umane, materiali ed economiche adeguate a gestire un monumento della dimensione e importanza della Villa Reale e del Parco di Monza, prendendo a modello gli enti preposti a monumenti di analogo valore e prestigio (Venaria, Schoenbrunn, Versailles).
Il Consorzio inoltre nella progettualità del Comitato per il Parco e La Villa Reale è anche mia deve essere reso autonomo e preservato da interessi di parte, pubblici o privati; avere un Consiglio composto di persone di adeguata cultura umanistica e scientifica; essere dotato di competenze direzionali specifiche per i diversi aspetti in cui si articola la complessa realtà del monumento: architettoniche, paesaggistiche, naturalistiche, agroforestali, idrogeologiche, faunistiche; avere un direttore scelto con un concorso internazionale, dotato di un curriculum e di competenze specifiche in materia di gestione di beni culturali, di altissimo livello.
“Per quanto riguarda in particolare Master Plan, da cui dipenderà il futuro del complesso monumentale – si legge ancora nel comunicato stampa – è necessario che il bando sia tale da coinvolgere i massimi esperti internazionali in materia di ville e parchi storici, e che a questo scopo sia libero da procedure farraginose capaci di restringere, o peggio condizionare, il numero e la qualità dei concorrenti. Esso dovrà tener conto della vasta letteratura e dei piani pregressi finalizzati al recupero del monumento, e in particolare proseguire e integrare gli interventi parzialmente, ma positivamente attuati del “Piano per la Rinascita del Parco di Monza” ex LR 40/95. E’ inoltre necessario che il bando e l’elaborazione del Master Plan si svolgano attraverso un ampio e adeguatamente informato processo partecipativo, peraltro già preannunciato dal responsabile regionale del procedimento, che auspichiamo mantenga l’impegno assunto”.